28/09/2022

Cronaca

L’estate è finita, ma il boom degli agriturismi torinesi e canavesani non si ferma. Ma pesa il caro energia

Barbania

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È appena terminata l’estate ma non si arresta il boom degli agriturismi in provincia di Torino che, anche per ottobre e novembre, hanno già un buon indice di riempimento delle camere e di prenotazioni per la ristorazione. Una tendenza che viene sottolineata in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, istituita dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto).
Si tratta di un settore ricettivo che rappresenta una quota importante del turismo del Torinese con ben 154 strutture, 1.796 posti letto e circa 5.000 coperti. Un settore con oltre un milione 824mila euro di fatturato nel 2021, anno ancora claudicante per l’emergenza covid, ma oltre due milioni 604mila euro di fatturato nel 2019.
“Gli agriturismi rappresentano una quota importante dell’offerta ricettiva del Torinese con la rete delle strutture di Terranostra particolarmente apprezzata per la cucina ispirata al territorio, le materie prime di grande qualità, la cura nell’ospitalità” conferma Jacopo Barone, presidente di Terranostra Torino, l’associazione provinciale che rappresenta le fattorie agrituristiche di Campagna Amica-Coldiretti.

GLI AGRITURISMI RAPPRESENTANO UNA QUOTA IMPORTANTE DELL’OFFERTA RICETTIVA CON LA RETE DI STRUTTURE DI TERRANOSTRA

Sono soprattutto gli short break dei weekend a tirare le prenotazioni autunnali con una prevalenza di italiani di provenienza da medio raggio ma con una conferma di significative quote di stranieri. “Dopo la pandemia si conferma il trend positivo per la scelta della vacanza in agriturismo – continua Barone – I turisti apprezzano sempre di più il calore dell’ambiente famigliare tipico della ricettività contadina e usano le nostre strutture per conoscere e vivere i territori rurali della provincia di Torino ricchi di bellezze naturali e artistiche”.
Però anche gli agriturismi come il resto dell’intero settore turistico e di quello agricolo devono fare i conti con i rincari dell’energia e delle materie prime. “Oltre all’aumento dell’energia elettrica e del gas dobbiamo fare i conti con altri aumenti che pesano in cucina come, per esempio quello dell’olio di semi: un piatto di porcini fritti vede oggi un aumento del 300% del costo dell’olio di frittura. Un altro aumento significativo è quello della legna e del pellet che molti di noi usano per il riscaldamento”.

“I 47 agriturismi di Terranostra – conclude Barone – sono distribuiti in modo capillare tra valli, colline e pianura sono un’ottima soluzione ricettiva apprezzata anche nelle mezze stagioni. La richiesta è che, a livello di territorio metropolitano, si faccia di più per promuovere la destagionalizzazione del turismo e per promuovere i soggiorni in agriturismo”.

DA UN’ANALISI DELLA COLDIRETTI-IXA EMERGE CHE I TURISTI CERCANO SEMPRE DI PIU’ IL CONTATTO CON IL MONDO AGRICOLO

Da un’analisi Coldiretti/Ixè diffusa proprio oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, emerge che i turisti cercano sempre più il contatto con il mondo agricolo. Quasi sei italiani su dieci (58%) in vacanza in Italia al mare, in montagna o nel verde scelgono di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola. Nella stessa ricerca si evidenzia che il cibo rappresenta addirittura per il 17% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame.

Il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
L’alimentazione si conferma come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia che leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.

L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con propria insegna del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica. Nei mercati e nelle fattorie di “Campagna Amica” si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.

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