11/11/2020

Cronaca

Covid: l’Unità di crisi revoca ferie, recuperi e riposi. Il Nursind: “Siamo a un punto di non ritorno”

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Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, non è affatto ottimista sulla situazione caotica che regna negli ospedali piemontesi e canavesani. Posti letto a parte (i reparti di terapia intensiva sono quasi intasati) il grande problema irrisolto rimane quello della carenza di personale sanitario tanto che la Regione ha disposto il richiamo di tutti i reperibili nonostante medici e infermieri lavorino oltre 12 ore al giorno. Ma non basta: l’Unità di crisi del Piemonte ha inviato una nota urgente ai direttori generali e sanitari delle Asl piemontesi in virtù della quale il personale sanitario dovrà rinunciare alle ferie, ai riposi e al recupero delle ore.

“Se dopo l’emergenza affrontata a marzo e aprile scorsi pensavamo di aver visto il peggio, purtroppo dobbiamo ricrederci.  Ciò che stiamo vivendo negli ultimi giorni ci vede ben oltre lo scenario quattro. Siamo a un passo dalla fase del non ritorno, dove nonostante il massimo impegno del personale a breve non sarà più possibile garantire il diritto alle cure – spiegano alla segreteria regionale del Nursind a Torino -.  Con una medicina territoriale inesistente e le Usca in grave difficoltà, tutto il lavoro si sta concentrando nei vari ospedali. Basti pensare che lo scorso sabato presso il pronto soccorso di Chivasso si è toccata quota 104 pazienti in carico e circa 85 Covid positivi.  Uno scenario mai visto in tanti anni di lavoro”.

Il fatto che lo scorso sabato presso il pronto soccorso di Chivasso si è toccata quota 104 pazienti in carico e circa 85 Covid positivi e nonostante in tutta l’Asl T04 siano oltre 200 i dipendenti risultati positivi, 61 dei quali soltanto all’ospedale di Ivrea, a giudizio del Nursind, si è a un passo dal punto di non ritorno. Non è certo uno scenario confortante quello che delinea il sindacato delle professioni infermieristiche.

“E in tutto questo contesto la Regione cosa fa? Tra una richiesta di reclutamento di medici al posto di infermieri e un aiuto alle Ong, le aziende sono lasciate totalmente allo sbaraglio. Tende militari mai utilizzate e nel frattempo si continuano a riconvertire reparti in Covid senza personale o sottraendolo da altri reparti – afferma la segreteria del Nursind -. Addirittura, il DIRMEI vorrebbe aumentare i posti letto di rianimazione Covid a Chivasso senza anestesisti o sottraendo l’unica risorsa presente sul presidio di Cuorgnè.  Per questo abbiamo anche chiesto aiuto al Presidente della Repubblica Mattarella, affinché da Roma possano celermente intervenire sullo stato confusionale che regna in corso Regina a Torino”.

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