
Ivrea, sentenza del tribunale: l’uso scorretto del cellulare può provocare tumori al cervello
Ivrea
/20/04/2017
Il giudice Luca Fadda ha condannato l'Inail a indennizzare l'uomo, che ha perso l'udito da un orecchio, con una rendita vitalizia
Esiste un nesso di causalità tra l’uso scorretto del telefono cellulare e l’insorgenza di tumori cerebrali: lo ha stabilito in una rivoluzionaria sentenza, il giudice Luca Fadda del tribunale di Ivrea. Il magistrato si è pronunciato lo scorso 30 marzo ma la notizia è stata resa nota nella mattinata di giovedì 20 aprile dagli avvocati dello studio legale di Torino Ambrosio e Commodo.
La sentenza si riferisce a un procedimento giudiziario relativo al dipendente di un’azienda (assistito dallo studio legale) al quale i medici avevano diagnosticato un tumore benigno: Roberto Romeo, 57 anni, per 15 anni ha usato il telefono cellulare per lavoro e per più di tre ore al giorno senza alcuna protezione; il giudice ha condannato l’Inail a corrispondere all’uomo, colpito da una patologia sì benigna ma invalidante. Il motivo? L’uso scorretto del cellulare per ragioni di lavoro.
I legali commentano più che positivamente la sentenza che apre la strada a una nuova giurisprudenza e che nel, contempo, convinca le istituzioni a varare efficaci campagne di sensibilizzazioni nei confronti di un problema che è ancora controverso. A Roberto Romeo i chirurghi hanno dovuto asportare il nervo acustico dell’orecchio sinistro con la conseguente perdita dell’udito. L’uomo trascorreva, per esigenze di lavora, oltre tre ore al giorno al telefono mobile: un’esposizione che avrebbe causato l’insorgenza della patologia tumorale. Lo studio legale torinese ha aperto il sito www.neurinomi.info, dove gli utenti possono trovare anche consigli sull’utilizzo corretto del telefonino.
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