15/11/2017

Cronaca

Si è spento a Londra lo chef canavesano Antonio Carluccio. Esportò la cucina italiana nel mondo

Borgofranco d'Ivrea

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E’ stato il precursore dei vari Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo: lo chef Antonio Carluccio è stato per moltissimi anni il simbolo dell’arte culinaria italiana in Inghilterra. Antonio Carluccio si è spento a Londra all’età di 80 anni. Nato a Vietri sul mare, ma cresciuto a Borgofranco d’Ivrea (dove il padre era capostazione) e per diversi anni dipendenti Olivetti, Antonio Carluccio si era trasferito nella capitale britannica nel 1975 e negli anni consegue fama e celebrità grazie a una serie di popolari trasmissioni televisive e la pubblicazione di alcuni best-seller di ricette gastronomiche. La sua ascesa nell’High Society londinese inizia nel 1981 allorquando prende in gestione un ristorante nell’elegante quartiere di Covent Garden che, in breve tempo, diventa un punto di riferimento della cucina made in Italy.

In gioventù Antonio Carluccio di Vietri sul Mare si è cimentato nella vendita di vini, ma la sua strada è quella della gastronomia e diviene chef senza aver mai messo piede nella cucina di un ristorante. Eppure in quell’occasione il suo innato talento e le sue capacità imprenditoriali ne hanno fatto il cuoco conteso da miliardari e regnanti. Le sue ricette hanno esportato e reinventato l’arte culinaria italiana in Inghilterra e, conseguentemente, nel mondo. Ma Antonio Carluccio non ha mai dimenticato l’Italia e in particolare Ivrea e Borgofranco dove si recava appena gl’impegni di lavoro glielo consentivano.

Lo chef canavesano ha dato vita a una catena di ristoranti-bar “Carluccio’s” (novanta in tutto aperti oltre che in Gran Bretagna anche in Irlanda e in Arabia Saudita) che facevano capo ad una multinazionale che Carluccio ha venduto nel 2010 per 90 milioni di dollari a una società saudita. Nel 1998 in Italia viene insignito del titolo di commendatore e nel 2007 la regina Elisabetta II gli conferisce l’ambita l’onorificenza dell’Ordine dell’Impero brittannico.

Il prestigioso e austero quotidiano britannico The Times ha definito Antonio Carluccio un’istituzione londinese ed era considerato il secondo chef più apprezzato e importante del Regno Unito. Con la sua morte scompare un pezzo di quell’Italia che grazie all’inventiva e al talento ha fatto grande il nostro Paese in tutto il mondo.

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