Il sistema sanitario regionale e locale sono al collasso. A lanciare l’allarme è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Spiega Giuseppe Summa, segretario territoriale, dell’organizzazione sindacale. “I pronto soccorso dell’Asl T04 sono in gravissima difficoltà ed è in un aumento la gestione degli accessi provenienti da Torino.  In questo momento pesa l’assenza di una struttura come quella delle OGR a Torino e la periferia non può farsi carico di tutto. Eppure, il documento del Decreto Rilancio del 24 ottobre parla chiaro: sacrificate gli ospedali spoke a quelli hub. Comprendiamo la necessità di salvaguardare la medicina specialistica degli ospedali Hub di Torino – dichiara Giuseppe Summa-, ma la periferia non è in grado di reggere l’impatto da un punto di vista di ampiezza territoriale, ma soprattutto per la carenza di personale ancora maggiore rispetto alla città. Fra l’altro il documento regionale fa riferimento alle terapie intensive, ma dimentica le subintensive che dovevano essere incrementate anche in Piemonte”.

“Nello specifico per quanta riguarda l’Asl T04 il documento parla di rianimazione Covid a Chivasso e Ciriè, dimenticandosi di Ivrea dove ci sono già pazienti Covid positivi ricoverati in terapia intensiva da diversi giorni sottolinea Giuseppe Summa. Tutti si chiederanno: Ma non doveva essere Chivasso la rianimazione Covid? Certo che doveva esserlo, peccato che Governo e Regione (non sta a noi individuare i responsabili) non abbiano fatto nulla per incrementare i posti letto che in totale dovevano essere 16 tra terapia intensiva e subintensiva e invece la rianimazione di Chivasso è praticamente già satura. Così si è dovuti ricorrere anche a Ciriè e Ivrea, ma anche qui nulla è stato fatto in merito ai lavori promessi. Come si può pensare che Chivasso possa farsi carico dei pazienti Covid in terapia intensiva di altre aziende, se numericamente non può dare risposta neanche a livello aziendale?

“La seconda ondata dell’epidemia è appena iniziata e siamo seriamente preoccupati ” prosegue Giuseppe Summa che rimarca come sia in aumento il numero di dipendenti in infortunio per aver contratto il Covid e alcuni di loro sono stati costretti a ricorrere al ricovero ospedaliero. Negli ultimi giorni a Ivrea sono aumentate le sale in pronto soccorso per i pazienti Covid in attesa di ricovero o dimissione e un reparto è quasi saturo spiega l’esponente sindacale. A Ciriè si segnalano gravissime criticità in pronto soccorso e difficoltà nei ricoveri nonostante siano presenti già 25 pazienti nei due reparti Covid.

“A Chivasso è un vero disastro – afferma Summa -.  Il pronto soccorso esplode. Dove possono essere presenti massimo 18 pazienti ne troviamo anche 28. Alle 4 di domenica notte le barelle erano terminate e di questo passo si rischia seriamente di dover riconvertire i reparti chirurgici in Covid, con ricadute sulle liste di attesa. A Lanzo sembra imminente la chiusura del PPI per recuperare personale e a Cuorgnè il pronto soccorso dovrebbe chiudere la notte per poter aprire un nuovo reparto Covid, ma con inevitabile sovraccarico sul pronto di Ivrea, sperando che arrivino solo pazienti che non necessitano di rianimazione visto che a Cuorgnè non è presente.  Insomma, una situazione a dir poco difficile, che le aziende periferiche come l’Asl T04 non possono affrontare da sole, ma che la Regione sta sovraccaricando ulteriormente. La situazione è di elevata criticità e a farne le spese purtroppo, saranno ancora una volta cittadini e personale”.