20/11/2023

Sanità

Pronto soccorso di Cuorgnè. Va bene aprire ma a quali condizioni? Le perplessità del Nursind

Cuorgnè

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Pronto soccorso di Cuorgnè. Va bene aprire ma a quali condizioni? Le perplessità del Nursind

Il 16 novembre si è tenuto un incontro tra i vertici dell’Asl T04 e il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, per discutere della riapertura del pronto soccorso di Cuorgnè, chiuso da oltre un anno. La riapertura è prevista per il 1° dicembre, ma il Nursind esprime numerose perplessità sulla fattibilità e sulla qualità del servizio. A giudizio di Giuseppe Summa, segretario provinciale del Nursind, riaprire il pronto soccorso non significa solo aggiungere il turno notturno al PPI (Punto di Primo Intervento) attuale, ma richiede una ristrutturazione dell’intera organizzazione. “Se così non fosse, riaprire in un periodo di iperafflusso dei pronto soccorso legati alla stagione invernale e subito dopo le vacanze con le note criticità della medicina territoriale, sarebbe quantomeno azzardato”, afferma Summa.

Il sindacato sottolinea infatti che il picco influenzale è previsto tra dicembre e gennaio e che attualmente i pronto soccorso sono già in affanno. La situazione non potrà che peggiorare sicuramente e di questo va tenuto conto innanzitutto. Inoltre, il Nursind evidenzia la carenza di personale infermieristico e ausiliario.

Prima della chiusura del Pronto Soccorso di Cuorgnè, gli infermieri erano 16, mentre oggi con il PPI sono 8. Ciò significa dover assumere altri 8 infermieri. “Ci sono? Saranno frutto di mobilità interna? Saranno reclutati attraverso assunzioni in origine destinate ad altri servizi e ospedali?”, si chiede il Nursind.

A ciò vanno aggiunti anche gli OSS e il potenziamento del personale di laboratorio e radiologia per il servizio di pronta disponibilità notturna. Inoltre per garantire i trasporti secondari non tempo dipendenti, il personale del pronto soccorso non sarà numericamente sufficiente e pertanto dovranno essere coinvolti gli infermieri del dipartimento medico di Cuorgnè, che già oggi è in grossa difficoltà.

A tutto ciò bisogna inoltre aggiungere l’attivazione della reperibilità dei medici da Ivrea, infermieri e OSS della sala operatoria di Cuorgnè, per eventuali emergenze chirurgiche che potranno verificarsi. A riguardo, il numero attuale del personale della sala operatoria di Cuorgnè è appena sufficiente per garantire il rispetto delle normative vigenti.

Il Nursind chiede quindi all’Asl T04 di chiarire come intende affrontare queste criticità e garantire un servizio adeguato alla popolazione. Il sindacato si dichiara pronto a vigilare sulla qualità delle prestazioni e a tutelare i diritti dei lavoratori.

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