L’imprenditore canavesano Fabrizio Rosboch non ha dubbi: è la mobilitazione del territorio a essere l’ultima carta da giocare affinché il progetto della “variante” alla ex strada statale 460 possa finalmente concretizzarsi per risollevare l’economia delle tante aziende che qui lavorano e che occupano oltre tremila dipendenti. Si parla della costituzione di un Comitato di imprenditori affiancati di alcuni amministratori locali che hanno a cuore le sorti del territorio. Nessuna velleità politica, tutt’altro. Si tratta di un’iniziativa, spiega che si pone l’obiettivo di migliorare e far crescere il territorio.

I numeri d’altro canto fotografano una realtà ben definita: nel “Polo dello stampaggio” sono concentrate aziende, ben collocate a livello mondiale, che fatturano complessivamente circa 500 milioni di euro l’anno. E, dettaglio non del tutto trascurabile, l’intera produzione si avvale del trasporto su gomma. Insomma, è inconcepibile che a distanza di oltre trent’anni, le istituzioni non abbiano ancora fornito un segnale positivo. Forse l’autorevolezza e il peso politico degli esponenti locali non è così così incisivo come si sarebbe portati a credere?

Quel che è certo che questa battaglia, perché tale è, va combattuta in modo trasversale, senza bandiere perché rappresenta una necessità di un territorio che costituisce un tassello importante nel contesto dell’economia regionale. Per questa ragione, a giudizio di Fabrizio Rosboch, che può vantare nel suo palmares una solida esperienza di management compiuta in società internazionali, la mobilitazione del territorio potrà dare vita a una spinta propulsiva decisiva.