Ivrea, è morto Roberto Colaninno, imprenditore ed ex Amministratore delegato di Olivetti. Aveva 80 anni

Si è spento a 80 anni Roberto Colaninno, imprenditore e manager di successo che ha guidato alcune delle più importanti aziende italiane. Nato a Mantova nel 1943, si diploma ragioniere e inizia la sua carriera in Fiamm Filter, società di componenti per auto, di cui diventa amministratore delegato. Nel 1981 fonda la Sogefi, leader nella componentistica meccanica, e diventa socio di Carlo De Benedetti nella CIR.

Nel 1995 accetta la sfida di rilanciare l’Olivetti, storica azienda del Canavese in crisi dopo il fallimento del progetto di trasformazione nell’elettronica e nell’informatica. Colaninno cambia radicalmente strategia e punta sulle telecomunicazioni, cedendo le attività industriali in perdita e creando una holding che controllava Omnitel e Infostrada. Nel 1998 realizza una delle più grandi operazioni finanziarie della storia italiana, vendendo Omnitel alla tedesca Mannesmann per oltre 7 miliardi di euro.

L’anno successivo compie un’altra impresa: la scalata a Telecom Italia con una Opa ostile da 65 miliardi di euro, la più grande mai lanciata in Europa. Colaninno diventa presidente e amministratore delegato del gruppo telefonico nazionale, ma il suo sogno dura poco: nel 2001 viene estromesso dal consiglio di amministrazione dopo lo scontro con Marco Tronchetti Provera.

Non si arrende e nel 2003 rileva il controllo di Piaggio, il marchio simbolo dei motorini italiani. Con una profonda ristrutturazione aziendale e una forte innovazione di prodotto, Colaninno riesce a salvare Piaggio dal fallimento e a farla diventare leader mondiale nei veicoli a due ruote. Rimane presidente e amministratore delegato di Piaggio fino alla sua morte, avvenuta il 18 agosto 2023.

Colaninno era anche presidente di Immsi, la finanziaria di famiglia che controlla Piaggio e altre società. Era stato anche membro del consiglio di amministrazione dell’Alitalia. Era sposato e aveva due figli: Matteo, deputato dal 2008 prima nel Partito Democratico e poi in Italia Viva, e Michele, amministratore delegato e direttore generale di Immsi.

La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo dell’imprenditoria italiana, che lo ricorda come un visionario capace di anticipare i cambiamenti del mercato e di trasformare le sfide in opportunità.