17/03/2018

Il “Biolaboratorio”, la finestra sul mondo aperta dai giovani ricercatori dell’Aldo Moro di Rivarolo

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Hanno lavorato sodo i ragazzi del liceo scientifico Aldo Moro di Rivarolo Canavese per creare il “Biolaboratorio”, un progetto che ha partecipato al concorso indetto dal Dia Sorin, la multinazionale che si occupa della realizzazione di apparecchiature medicale che ha sede a Saluggia in provincia di Vercelli. L’iniziativa degli studenti canavesani è piaciuta molto alla giuria incaricata di valutare i progetti pervenuti e per un soffio non si sono aggiudicati il premio di 50mila euro destinati a realizzare nuovi spazi da dedicare alla ricerca scientifica. Il “Biolaboratorio” è una finestra aperta sul mondo e il video che pubblichiamo ne mette in evidenza le peculiarità raccontate dagli studenti protagonisti di questa straordinaria iniziativa

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Tra i protocolli presentati nel progetto c’era anche quello relativo alla qualità dell’acqua del torrente Orco e allo stato di salute delle larve che qui trovano l’ambiente ideale per crescere e svilupparsi. In laboratorio si studia quello che può accadere quando nell’acqua è presente un livello troppo alto di nitrati e fosfati che favoriscono l’abnorme proliferazione delle alghe, un fenomeno osservato nel lago di Avigliana. E ancora: i ragazzi, sotto l’esperta guida della professoressa Elena Bruno studieranno le metodiche relative alla riproduzione deli vegetali partendo da un frammento o come, cambiando il Dna, nascono e si sviluppano le malattie genetica.

Il “Biolaboratorio”, insomma, è una fucina di studi e di talenti destinati a crescere e a far parlare di loro. Tra gli obiettivi che i giovani ricercatori dell’Aldo Moro di Rivarolo Canavese si sono prefissati di raggiungere figura anche la coltivazione delle alghe luminescenti: vegetali acquatici che emettono luce un po’ come le lucciole nel grande regno degli insetti. Nei giorni scorsi il dirigente scolastico Alberto Focilla, la professoressa Elena Bruno, il tecnico di laboratorio e gli studenti hanno invitato istituzioni e imprenditori a sponsorizzare economicamente lo sviluppo del laboratorio scientifico che è divenuto insufficiente ad ospitare le tante iniziative scientifiche che qui nascono a ogni piè sospinto.

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