28/07/2015

Economia

Visione politica contro visione territoriale: uguale Lobby canavesana?

Canavese

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La recente elezione del nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Canavesano Ambiente e la conseguente esclusione del candidato proprosto da Rivarolo Canavese ha innescato un acceso e interessante confronto non soltanto nell’ambiente politico ma anche tra i lettori. Il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto in post pubblicato su Facebook si chiedeva che fosse possibile far coesiste nello stesso ambito visione politica e visione territoriale. Su questo argomento riceviamo e volentieri pubblichiamo un suo contributo nella speranza che su questo tema, assai delicato e che riguarda l’interesse e il futuro dell’intero territorio dell’Area Omogenea, possa davvero scaturire un confronto aperto tra sindaci e cittadini.

“Si può essere d’accordo oppure no, si può essere nostalgici di un certo passato, oppure non averlo neppure visto, si può essere conservatori oppure progressisti, europeisti convinti o convinti sostenitori della sovranità nazionale, ma una cosa è certa: il modello relazionale tra politica e cittadini, regolato dal soggetto “partito” ha subito una notevole trasformazione in questi ultimi anni. Leader e cittadini hanno sempre più un rapporto diretto e sempre meno veicolato dai partiti, ma molto dai media di vecchia e nuova generazione. In questo contesto diventa sempre più complesso per i territori esprimere delle leadership e conseguentemente delle politiche di “sistema” che poi non sanno come atterrare ai livelli superiori, con il rischio, se non rappresentate, di limitarsi ad operazioni di piccolo cabotaggio di breve periodo, insufficienti per elaborare lo sviluppo strategico di un territorio.

Ora il limitato numero di cittadini presenti sulle aree “politiche” in cui è suddiviso il nostro territorio, dalla sotto area della Città Metropolitana, ai nuovi collegi definiti dall’Italicum, non facilitano certo la possibilità di portare a casa risultati importanti per il nostro Canavese. È in questo contesto che le diverse forze in gioco, non solo gli amministratori, ma tutti gli Stakeholder (portatori d’interesse) del territorio devo trovare un giusto mix tra le esigenze locali e il rapporto con la “politica” regionale/nazionale. Avremo la forza di costruire una sana lobby “canavesana” capace di costruire una propria strategia e identità, che metta a fattor comune le tante potenzialità e marginalizzi sterili personalismi e campanilismi? Personalmente ritengo si abbiano ancora ampi margini di miglioramento, ma vale la pena provarci, io non vedo alternative”.

 

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