
Valchiusella, anarchici a processo per detenzione di esplosivi

L’accusa non è da poco: terrorismo, detenzione di materiale esplosivo e ricettazione. Adesso S. G., C. R. e L. B. sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Torino. I tre ecologisti, appartenenti all’area anarchica e membri dell’Elf, il Fronte di Liberazione della Terra, facevano base in Valchiusella e furono sorpresi in Svizzera con 476 grammi di esplosivo.
L’accusa elvetica sostenne che doveva servire per compiere un attentato al centro di ricerca sulle nanotecnologie Ibm che era in via di realizzazione a Zurigo. Idue uomini e la donna il 13 gennaio 2016 dovranno comparire davanti ai giudici del Tribunale di Torino. Il Gup, infatti, ha stabilito che i tre presunti eco-terroristi devono essere processati anche in Italia nonostante abbiano scontato la loro condanna nelle carceri svizzere.
Il castello accusatorio si basa sulla convinzione che le cariche esplosive siano state rubate in precedenza da altre persone (mai identificate) che le avrebbero poi rivendute ai tre eco-terroristi che avrebbero nascosto l’esplosivo in una cascina in Valchiusella, area storicamente frequentata dalle organizzazioni anarchiche. Era il mese di aprile 2010: i tre vennero fermati ad Albis in Svizzera.
Nella loro auto furono rinvenuti anche dei volantini di rivendicazione dell’attentato che avevano intenzione di compiere firmati dall’Elf. I legali di Silvia Guerini, Costantino Ragusa e Luca Bernasconi hanno sostenuto che non si può essere giudicati due volte per lo stesso reato. L’accusa ha controbattuto che, nonostante l’episodio sia lo stesso i reati hanno avuto inizio in Italia e su questo il giudice svizzero non si sarebbe espresso.
Da qui la richiesta di un nuovo processo.