18/11/2017

Cronaca

Torino-Ceres, pestato a sangue sul treno dai “bulli”: in ospedale uno studente di 19 anni

Ciriè

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Aggredito e pestato a sangue da alcuni bulli che viaggiavano sullo stesso treno dello studente di 19 anni residente a Lanzo: il ragazzo ha riportato lesioni tali da dover fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè. E’ accaduto l’altra sera sul treno che percorre la tratta Torino-Ceres e partito dalla stazione ferroviaria di Torino Dora intorno alle 18,30. Un altro episodio di violenza che ha scatenato vivaci polemiche sulla sicurezza sui convogli ferroviari.

Il 19enne, che frequenta l’Università di Torino si era seduto nell’ultimo vagone del treno. Tutto sembrava tranquillo fino a quando, dopo alcuni minuti, il viaggiatore è stato avvicinato da due ragazzi e una ragazza che hanno iniziato a importunarlo. Il ragazzo cambia posto e il trio ha iniziato, senza alcun motivo apparente ad insultarlo, fino ad arrivare all’aggressione vera e propria da parte dei due ragazzi. Nessuno ha assistito all’episodio perché nel vagone non viaggiava nessun altro passeggero.

A lanciare l’allarme è stata una donna di 26 anni che, quando è salita sul vagone alla stazione di Ciriè, ha trovato il giovane ferito. Il convoglio ferroviario del Gtt è stato fermato dal capostazione per consentire l’arrivo dei soccorsi. Il giovane studente è stato immediatamente trasferito in autolettiga al pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè dove è stato medicato e successivamente dimesso con una prognosi di dieci giorni.

Nel frattempo sono accorsi i carabinieri della Compagnia di Venaria che hanno interrogato la vittima per poter ottenere elementi utili allo scopo di identificare e rintracciare gli aggressori. L’aggressione però è iniziata quando il treno era partito da Torino Dora e i malviventi potrebbero essere scesi in una delle stazioni intermedie tra Torino e Ciriè. Gli uomini dell’Arma contano di visionare i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza delle stazioni di Venaria, Borgaro, Caselle e San Maurizio Canavese.

Quei filmati potrebbero fornire indizi utili. E’ probabile che gli aggressori fossero in preda agli effetti dell’alcool o della droga. Intanto la caccia ai tre “bulli” prosegue senza sosta.

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