Strage di Brandizzo: altri quattro indagati tra i dirigenti della Sigifer per la morte dei 5 operai

È un’inchiesta sempre più ampia quella che riguarda la tragedia ferroviaria di Brandizzo, dove cinque operai sono morti investiti da un treno mentre erano al lavoro sui binari della linea Torino-Milano, nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023. La procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati altri quattro dirigenti della Sigifer, la società di Borgo Vercelli che aveva in appalto i lavori di manutenzione. Gli indagati salgono così a sei, dopo le prime due iscrizioni a carico dei due sopravvissuti: il tecnico di Rfi Antonio Massa e il caposquadra della Sigifer Andrea Girardin Gibin. L’ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.

Nel frattempo, proseguono gli accertamenti tecnici per ricostruire la dinamica dell’incidente. Oggi sarà effettuata la perizia sui tablet dei macchinisti del treno, sulle scatole nere del convoglio e sui telefoni cellulari di due delle vittime. La perizia è stata affidata al luogotenente della guardia di finanza Andrea Pellegrini, esperto di informatica forense presso la procura di Torino. I dati raccolti potrebbero chiarire se ci sono state anomalie nella comunicazione tra il treno e il centro operativo, se i lavoratori erano a conoscenza dell’orario del passaggio del convoglio e se hanno avuto il tempo di mettersi in salvo.

Intanto la città di Brandizzo si prepara a rendere omaggio alle cinque vittime con una cerimonia pubblica. Lunedì 18 settembre, alle 19, ci sarà un raduno davanti alla stazione ferroviaria, seguito da una camminata silenziosa verso il municipio dove alle 20 si terrà un Consiglio comunale straordinario.

“Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro cordoglio alle famiglie colpite da questa tragedia – ha spiegato il sindaco Paolo Bodoni – e in particolare a Daniela e ai suoi bambini, la famiglia di Giuseppe Sorvillo, uno dei nostri concittadini che ha perso la vita. Ci stringiamo attorno a loro con affetto e amicizia e li ricordiamo con una preghiera”.