23/09/2017

Sanità

Sanità: mancano infermieri negli ospedali. Il Nursind proclama lo stato di agitazione

Ivrea

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Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche proclama lo stato di agitazione e si prepara a mobilitare gl’infermieri piemontesi. Il motivo? Perchè sulle assunzioni degli inferieri non sono state mantenute e le piante organiche delle aiende sanitarie (tra le quali figura anche l’Asl To4 di Ivrea-Ciriè e Chivasso). Nel mirino delle polemiche innescate dal coordinatore regionale del Nurdind Giovanni Coppolella è l’assessorato regionale alla Sanità e nella fattispecie l’assessore Antonio Saitta.

“La situazione di molti presidi ospedalieri del Piemonte, come è noto, è in costante emergenza organizzativa dovuta alla carenza di personale, in particolare infermieristico. Non comprendiamo come sia possibile dare luogo alla nuova configurazione del Servizio Sanitario Regionale e al riordino della rete territoriale senza aver verificato la coerenza delle assunzioni . Come poter sviluppare l’assistenza primaria e sperimentare le case della salute senza neanche aver predisposto un fabbisogno? – si chiede Coppolella – . Come si pensa che le assunzioni contribuiranno alla riduzione dei tempi di attesa? Come far fronte alle esigenze sanitarie e assistenziali, senza aver censito il personale che a vario titolo è ipotizzabile cessi dal servizio? Come poter garantire gli adeguati livelli di efficienza del sistema contrastando le criticità derivanti dalla legge 161/2014?”.

E non è tutto: nel contesto della riorganizzazione della rete sanitaria regionale era stato predisposto un piano triennale di fabbisogno del personale che non è stato mai fatto. Il Nursind si chiede come sia possibile che, in ambito regionale, non siano ancora stati individuati criteri omogenei ed uniformi per il calcolo del fabbisogno del personale necessario per rispondere alle criticità dei reparto ospedalieri e distribuire in modo appropriato le risorse economiche.

Francesco Coppolella non ha dubbi: è abbastanza evidente – sottolinea-che se si si vuole rafforzare il territorio serviranno risorse. E’ inutile parlare di case della salute, assistenza primaria, liste di attesa senza “neanche aver previsto il fabbisogno di personale e senza neanche aver dato risposta alle mille criticità dei reparti ospedalieri e alle svariate problematiche del personale, come ad esempio l’elevata età media che ricordiamo essere vicina ai 50 anni e all’alta percentuale di limitazioni”.

E che dire delle mille e costanti problematiche dei pronto soccorso strettamente correlate all’assenza di una politica di riordino della Sanità regionale? Problematiche che già nei giorni scorsi si sono presentati e presto si ripresenteranno poiché, rimarca il coordinatore regionale, nonostante il ripetersi delle costanti e gravi criticità, ancora non è stato predisposto un serio piano programmatico regionale.

“Troviamo scandaloso che non sia ancora pronta una graduatoria, quella di Città della Salute, sulle quale il nostro assessore ormai da un anno ha costruito la sua campagna mediatica senza che nei reparti non si sia ancora visto nessuno e ancora ad oggi non sappiamo quanti ne vedremo. Numeri, solo numeri che non trovano oggi e non hanno trovato ieri riscontro nella realtà – conclude Francesco Coppolella -. La gestione del personale dell’ospedale oftalmico, di attualità in questi giorni è l’esempio di come la voluta improvvisazione e l’assenza di programmazione ricada sulla pelle del personale. Ricordiamo che nascondersi dietro l’autonomia delle Aziende non cancella le responsabilità politiche che questa regione ha e dovrà assumersi nei confronti del personale e dei cittadini”.

Ed è per questi motivi che il Nursind Piemonte, il sindacato delle professione infermieristiche, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione regionale e sarà pronto, dopo il confronto innanzi al prefetto con la Regione, a mobilitare gli infermieri, fino ad arrivare allo sciopero di una o più giornate.

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