29/10/2015
Cultura
Ivrea, in scena “Spiro” lo spettacolo teatrale che smitizza il concetto di morte
Ivrea
/Venerdì 30 ottobre alle ore 21,00 e sabato 31 alle ore ore 17,00, presso la sinagoga d’Ivrea, andrà in scena “spiro”, performance teatrale organizzata dal Collettivo teatrale interculturale Biloura di Alice Superiore per il progetto Effimeria. Effimeria è un percorso artistico e culturale intorno alla tema della morte, imprescindibilmente legato a quelli di vita, salute, malattia e limite.
Nella società occidentale, basata sul razionalismo scientifico, sul consumo, sull’eterna giovinezza e sul benessere, la morte è un tabù sociale tenuto alla larga dall’ordinario corso della vita; è relegata in spazi e in momenti precisi ed è connessa solo a emozioni e valori negativi.
Della morte, rifiutiamo di parlarne, rifiutiamo che sia estranea al nostro controllo, rifiutiamo che possa essere vissuta positivamente.
Ma il pianto, la solitudine e il dolore che caratterizzano la nostra esperienza della morte, non sono l’unico modo di vivere questo momento; la storia umana lo dimostra. L’impermanenza non è necessariamente qualcosa di negativo, anzi: la fragilità e il senso del limite possono essere veri e propri maestri di vita, capaci di dar valore all’esistenza. Le azioni poetiche che hanno luogo in “spiro” traggono ispirazione dalla vicinanza con la morte e da ciò che codesta vicinanza può insegnare a tutti noi.
La scena si apre su una veglia funebre, usanza ricorrente in molti luoghi del mondo, compreso il nostro: amici, parenti e conoscenti del defunto nello stesso luogo per lunghe ore a dire addio e consolarsi a vicenda. Molte ore nello stesso luogo, l’esperienza ce lo insegna, possono dar vita a situazioni inusuali e finanche paradossali (pensiamo alle sale d’attesa). I personaggi, a poco a poco, rivelano i propri caratteri, le proprie relazioni, i propri segreti, attraverso la composizione in scena d’immagini sonore e di tableau vivant.
Da una situazione apparentemente drammatica, l’azione scivola delicatamente nel comico, nel poetico, nell’assurdo. Con “spiro”, di morte si può ridere e si può far poesia. Di fronte alla morte, bisogna per forza piangere?
Fanno parte del cast Eduardo Augusto Colombo, Victor Kanashiro, Angie Rottensteiner, Silvia Ribero, Tiago Viudes L’installazione tenica è a cura di Luca Zurzolo mentre la direzione dei dibattiti è stata affidata a Sophie Brunodet.
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