08/06/2022

Ingria entra fare parte della rosa dei “I Borghi più belli d’Italia”. Il sindaco De Santis: “Siamo orgogliosi”

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Sabato 4 giugno si è tenuta presso il Capoluogo di Ingria la cerimonia ufficiale della consegna al piccolo Comune della Val Soana della bandiera de “I Borghi più belli d’Italia”, il sindaco Igor De Santis ha voluto esprimere la sua soddisfazione con queste parole: “entrare a far parte di questo prestigiosissimo club, ottenendone la sua certificazione è sicuramente un importantissimo risultato, che premia l’enorme sforzo di chi in questi anni ha vissuto e creduto in Ingria, obiettivo che però ci proietta anche verso nuove sfide ed ambiziosi traguardi. Essere il primo Comune canavesano della storia a poter vantare questa onorificenza è infatti sicuramente un grande orgoglio ma anche responsabilità nel mantenimento.

Ringrazio tutti coloro che hanno creduto e lavorato costantemente in questo progetto, come per altri importanti che stiamo portando avanti, tra cui la finale mondiale dei Comuni fioriti per la quale avremo la visita dei giudici internazionali a metà giugno e poi finalissima in Canada. Sono veramente troppe le persone e le associazioni che in questi ultimi quinquenni hanno fatto diventare rinomato il nostro Borgo con le sue Frazioni, sicuramente non basterebbe questo comunicato per elencarle tutte, quindi esprimo semplicemente un grazie a tutte le autorità ed amici intervenuti per la cerimonia di consegna della bandiera, a partire dai rappresentanti della stessa Associazione de “I Borghi più belli d’Italia” Pier Achille Lanfranchi e Francesco Bordino, rispettivamente Vicepresidente nazionale e Coordinatore regionale”.

Per quanto concerne l’Associazione de “I Borghi più belli d’Italia”, è bene ricordare che la manifestazione fu fondata circa 21 anni fa su impulso della Consulta del Turismo dell’Anci. Questa iniziativa nacque dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri che risultano spesso emarginati dai flussi dei turisti.

L’Associazione si prefigge di garantire soprattutto il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto, incentivando così da una parte persone a ritornare a vivere per esempio nei piccoli centri storici e dall’altra a far sì che i visitatori che sono interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di gustare con tutti i sensi.

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