25/10/2015
Economia
ECONOMIA – No alla corruzione per rilanciare il sistema produttivo Italiano
Torino
/“Corruzione e competitività”. Un tema di scottante attualità che suscita legittimi interrogativi che necessitano di una risposta forte dalle istituzioni, dalla magistratura e dalle Associazioni di rappresentanza degli imprenditori. Se ne è parlato ieri all’Expo di Milano nel corso di un convegno promosso e organizzato dalla Fondazione Iniziativa Subalpina di Torino e che ha avuto luogo nella sala “Scirocco” di Eataly.
All’evento hanno preso parte Saverio Cantalupo, comandante generale della Guardia di Finanza, Armando Spataro, procuratore della Repubblica di Torino, il presidente della Commissione Riforma Ordinamento Giudiziario Michele Vietti, il ministro della Giustizia Raffaele Orlando, Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, Luigi Casero, vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Stefano Micossi, direttore generale dell’Assonime, Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità concorrenza e mercato. Ha moderato Andrea Vianello, direttore di Rai3.
Scopo del convegno era quello di porre l’accento sul gema della legalità. Mettere a confronto interlocutori del mondo della Giustizia, dell’Economia, dell’Imprenditoria è servito per mettere a confronto diversi punti di vista sui temi della corruzione e della competitività. L’obiettivo? Quello di individuare una strategia efficace di contrasto. Ormai è perfettamente noto quanto la corruzione incida in modo negativo sullo sviluppo del Paese e tutti sono consci di quanto la competitività abbia bisogno di trasparenza. Rilanciare la sfida della legalità come condizione per il rilancio del Paese, è un atto teso a conseguire l’effettiva e concreta ricrescita economica dell’Italia che versa ormai da troppi anni in una devastante stagnazione.
In questo contesto – è stato chiarito – occorre che tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali collaborino per fare in modo che il cancro della corruzione, che in definitiva sottrae ingenti risorse al Sistema Italia, possa essere circoscritto e limitato il più possibile, indipendentemente dalle scelte compiute dai governi.
Scegliere la legalità vuol anche dire essere più credibili sui mercati internazionali e poter fare in modo che le aziende possano essere realmente competitive sulla base della qualità dei loro prodotti, dell’innovazione tecnologica e non per essere favoriti da un meccanismo criminoso.
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