13/07/2023

Sanità

È “emergenza caldo” negli uffici, negli ospedali e negli ambulatori dell’Asl T04. La denuncia del Nursind

Ivrea

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Per l’ennesimo anno consecutivo, il Nursind ha scritto e chiesto l’intervento ai vertici dell’Asl T04, per evitare di dover nuovamente fare i conti con il caldo estivo, che in passato ha creato numerosi disagi ai dipendenti che lavorano in Azienda, ma anche ai cittadini che usufruiscono dei vari servizi. Dopo le segnalazioni degli anni precedenti e mentre la stessa Asl T04 dispensa informazioni utili ai cittadini su come difendersi dal caldo estivo, considerato che l’Italia è stato il Paese con il maggior numero di decessi attribuibili allo stesso nell’intera estate del 2022, ci si aspettava una serie di interventi.
Per dovere di cronaca, con nota 64967 del 21 giugno 2023, il Direttor Generale Stefano Scarpetta, ha fornito indicazioni sulla problematica, nominando tra le altre cose scritte nel documento, l’ingegner Mingione quale responsabile della gestione emergenza calore

Lo stesso ingegner Mingione, in risposta a una mail inviata per conoscenza al Nursind, soltanto ben due settimane (6 luglio) dopo, comunicava che si era dato attuazione a quanto richiesto dalla Direzione, con l’acquisto di soli 15 split in totale, per tutta l’Asl T04 (in sostanza 1 per ogni ospedale). “È chiaro che pur comprendendo che ci sono limiti impiantistici, l’acquisto di 15 apparecchi di condizionamento è assolutamente inefficace oltre che arrivato tardivamente commenta – Giuseppe Summa segretario provinciale del Nursind -. Ad oggi, infatti, non ci risultano siano stati installati”.

Questa la situazione attuale

Ivrea: nel reparto di Neurologia in alcune camere di degenza sono presenti impianti di condizionamento obsoleti e/o malfunzionanti (già segnalato varie volte dal personale), mentre in altre camere sono presenti solo ventole. In Ortopedia/Traumatologia 2 camere di degenza con split non funzionanti (si tampona con pinguini peraltro rumorosi). Nel reparto di Medicina pinguini inefficienti, split vecchi ed obsoleti quindi malfunzionanti, finestre senza tende, infissi senza zanzariere per cui non c’è neppure la possibilità di tenere le finestre aperte. SPDC (Psichiatria), presenti pochi split malfunzionanti e talmente rumorosi, che a causa della patologia dei a pazienti vanno spenti. Ambulatorio pre-ricoveri e pneumologia senza nessun tipo di condizionamento, con grande disagio non solo per i lavoratori, ma anche per gli utenti che soffrono di patologie respiratorie e in ossigeno terapia. Front-office cardiologia, nessun tipo di condizionamento.

Cuorgnè: tutto il presidio risulta privo di condizionamento, ad esclusione del PPI, laboratorio analisi, sala operatoria e mensa.
Poliambulatorio di Cuorgnè, Cuorgnè, Rivarolo, Caluso e e Castellamonte, nessun tipo di condizionamento.

Ospedale di Chivasso: segnalazioni in alcuni ambulatori, ma fortunatamente è il presidio senza grosse criticità.

Chivasso via Po: grossi disagi in molti uffici.

Cavagnolo: nessun tipo di condizionamento.

Poliambulatorio di San Mauro: nessun tipo di condizionamento, particolarmente critica la situazione in sala prelievi.

Ciriè: nel reparto di Ortopedia 5 camere di degenza senza condizionamento e 2/3 dei pinguini sono malfunzionanti. In Neurologia presenti solo ventilatori; CSM situazione critica. Urologia/Oculistica, tutte le camere eccetto una (con condizionatore) con ventilatori. Nefrologia/post acuzie cardiologia, presenti 5/6 ventilatori a fronte di 11 stanze per altro tutte esposte al sole.

Lanzo: nessun tipo di condizionamento.

“Fortunatamente in questi giorni il caldo ha dato un po di tregua, ma la situazione è veramente critica – commenta Giuseppe Summa -.
L’altro giorno abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte dei dipendenti, che fra l’altro ci chiedevano supporto per i poveri utenti ricoverati. Basti pensare a pazienti con febbre per esempio, costretti a letto in una camera con 36/37 gradi. Fra l’altro, non va sottovaluto il rischio di cattiva conservazione dei farmaci.
Infine, nella nota della Direzione è stata chiesta la possibilità di fornire divise estive al personale dei reparti sprovvisti di condizionamento, ma anche su questo, arriva la risposta negativa da parte degli stessi uffici di via Po:
Come già segnalato più volte per richieste analoghe, in questa fase di continua proroga del servizio, non è possibile inserire tipologia di divise diverse da quelle previste da capitolato speciale di gara”.

Insomma, se pur è vero che questa problematica va avanti da anni e che nel 2019 Giuseppe Summa era stato vittima di un avvio di un procedimento disciplinare, proprio per aver denunciato queste criticità, la situazione è chiara: Anche per il 2023, dichiarano al sindacato delle professioni infermieristiche, tutto è rimandato al 2024.

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