
Cuorgnè: 23enne “pestato” a sangue. Per un anno ha dovuto fare ricorso alle cure dello psichiatra
Il “branco” aveva aggredito un giovane di 23 anni picchiandolo con la fibbia della cintura e poi, non paghi, lo avevano colpito a sassate, a pugni e a testate. La vicenda è finita in tribunale a Ivrea. L’aggressione aveva avuto luogo nella notte tra il 27 e 28 settembre 2014 nel piazzale in cui si stava svolgendo la festa patronale di Bairo. Uno degli aggressori di 24 anni, residente a Castellamonte accusato di concorso in lesioni aggravate ha scelto il rito ordinario e di affrontare il processo penale.
Un altro degli imputati è stato condannato con il rito abbreviato mentre il giudice del tribunale Elena Stoppini ha stralciato la posizione di un altro giovane indagato e deciso la messa alla prova dei servizi sociali un altro dei presunti partecipanti all’aggressione.
Lorenzo D. 23 anni, residente a Cuorgnè assistito dall’avvocato Franco Papotti, si è costituito parte civile e nell’udienza ha raccontato come si sarebbero svolti i fatti. Stando a quanto ha dichiarato in aula aveva appena parcheggiato l’auto e si apprestava a raggiungere gli amici che si trovavano un po’ più avanti, quando quattro ragazzi lo hanno aggredito con una testata al naso, lo hanno colpito a cinghiate e gli hanno tirato addosso dei sassi.
Il ferito ha dovuto fare ricorso alle cure del medici in pronto soccorso che lo hanno dimesso con una prognosi di 35 giorni per la frattura del naso. A soccorrere l’aggredito erano stati i volontari del servizio d’ordine e gli amici che erano tornati indietro quanto è iniziata l’aggressione. Per il giovane i motivi dell’aggressione sono ancora sconosciuti e lo shock provato è stato tale che per un anno ha dovuto frequentare uno studio psichiatrico. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 11 dicembre: in quell’occasione il giudice ascolterà di amici del giovane aggredito. (Immagine di repertorio).