Si è concluso nell’arco di poco più di due ore un ballottaggio dall’esito non scontato ma prevedibile: Claudio Castello è di nuovo il sindaco di Chivasso. Un ballottaggio senza storia e i numeri fotografano una realtà politica a Chivasso caratterizzata da una affluenza nettamente in calo rispetto al primo turno e alle elezioni amministrative del 2017. E mentre il centrodestra recita il mea culpa, Claudio Castello si appresta a governare Chivasso per il secondo mandato consecutivo.

Lo “stacco” tra centrosinistra e centrodestra è netto: in 27 sezioni su 27 Claudio Castello ha ottenuto 4.709 voti, contro le 4.048 preferenze di Clara Marta. Gran festa in piazza di simpatizzanti e militanti in piazza Carlo Alberto della Chiesa sulla quale si affaccia il settecentesco convento di Santa Chiara che ospita gli uffici comunali.
In definitiva hanno votato 8.986 elettori, pari al 41,35% degli aventi diritto al voto. Al primo turno l’affluenza era del 49,16%. Al secondo turno delle amministrative del 2017 il dato era del 44,18%.

E a conti fatti, dopo l’era Fluttero, il centrosinistra amministra la città dal 2011 con Gianni De Mori, poi con Libero Ciuffreda nel 2012 e Claudio Castello nel 2017 e nel 2022. Il centrodestra mastica amaro per una sconfitta così cocente: 600 preferenze su 8.986 elettori non sono poche. In sostanza la candidata del centrodestra ha fatto il pieno nei seggi di Castelrosso e del Borgo Sud-Est.

L’astensionismo ha giocato un ruolo importante e decisivo in questa partita delicata, spesso giocata sul filo del rasoio nel primo turno. Adesso il neosindaco dovrà fare i conti con quanti premono per entrare nel nuovo esecutivo. Un compito non facile che costringerà il primo cittadino a ricorrere a tutte le doti diplomatiche che possiede per evitare eventuali e possibili tensioni.