
Centro Italiano per l’intelligenza artificiale: “Canavese al Centro” invita il territorio a fare sistema

Centro Italiano per l’intelligenza artificiale: “Canavese al Centro” invita il territorio a fare sistema
Il Piemonte sarà la sede del futuro Centro Italiano per l’Intelligenza Artificiale, una realtà di rilevanza nazionale che avrà il compito di coordinare e promuovere la ricerca, la formazione e l’innovazione in questo settore strategico. Tra le varie proposte per ospitare il Centro, spicca quella del Canavese, che vanta una lunga tradizione di eccellenza tecnologica e industriale, legata soprattutto alla storia della Olivetti.
L’associazione “Canavese al Centro”, che da tempo si impegna a valorizzare le potenzialità del territorio e a creare una rete tra le diverse realtà organizzate presenti, ha lanciato un appello a tutti gli stakeholder locali affinché si attivino per sostenere la candidatura canavesana. L’obiettivo è quello di creare le giuste condizioni per essere scelti come sede dei laboratori del nuovo Centro, che potrebbero trovare spazio negli ex stabilimenti Olivetti, luoghi simbolo dell’intelligenza artificiale sin dalle sue origini.
Il sodalizio ritiene che il Canavese abbia tutte le carte in regola per ottenere un adeguato spazio in questa importante assegnazione, che potrebbe fare da volano a ulteriori significativi sviluppi in un settore in costante crescita. Inoltre, propone di costruire delle alleanze con la Città di Torino, mantenendo la sede principale del Centro nella capitale piemontese, ma condividendo con il territorio canavesano le opportunità e le sfide che l’intelligenza artificiale comporta. Un modello di sinergia tra territori che aveva già funzionato bene in occasione delle Olimpiadi invernali.
L’associazione “Canavese al Centro” si propone quindi di mobilitare il territorio, informando, condividendo e confrontandosi con l’ambizione di contribuire a tracciare nuove traiettorie capaci di cogliere utili opportunità per il Canavese, convinta che “l’unione faccia la forza” e che “fa più rumore una pianta che cade che una foresta che cresce”.