
Canavese, si paventa un autunno “caldo” per il comparto metalmeccanico

Sarà un autunno “caldo” per il settore metalmeccanico canavesano. In gioco c’è il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro scaduti ormai da tempo e sui quali non è ancora stata trovata un’intesa tra Confindustria e Sindacati. E intanto infuria la polemica tra le parti, innescata dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi il quale, nei giorni scorsi ha dichiarato senza mezzi termini che non è più possibile dare corso alla trattativa con le Organizzazioni sindacali confederali.
Il motivo? A giudizio di Squinzi il modello contrattuale in discussione è decisamente superato. Anche in Canavese il Sindacato esprime tutta la propria preoccupazione per la rigidità dimostrata dall’Associazione che tutela e rappresenta le più grandi industrie metalmeccaniche italiane. Le dichiarazioni di Squinzi hanno causato l’effetto di una inaspettata deflagrazione in momento delicatissimo del confronto tra le parti. Il fatto che Confindustria abbia palesato di compiere marcia indietro, nel contesto di una crisi drammatica che ha colpito il settore metalmeccanico anche se il comparto in Canavese presenta qualche confortante segnale di ripresa, non è accettabile.
La Fim-Cisl non solo critica aspramente la posizione assunta da Confindustria ma preannuncia battaglia in tutte aziende canavesane in cui il sindacato è rappresentato. La Fim Torino-Canavese non ha dubbi: il contratto nazionale di lavoro andrà anche rivisto e corretto in alcune sue parti ma non può essere derubricato come se non fosse mai esistito. E ancora: in tutte le aziende verrà presentata una piattaforma per rilanciare il confronto con gli imprenditori e rilanciare, nel contempo, la contrattazione aziendale.