24/11/2020

Economia

Canavese: forse “salterà” la stagione invernale. I gestori degli impianti sciistici: Così falliremo”

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Sale l’apprensione rispetto alle posizioni del Governo che sembrerebbe orientato ad escludere la possibilità di aprire le piste da sci durante le festività di Natale e Capodanno. Eppure, qualche giorno fa il Governo stava appunto lavorando alle linee guida che avrebbero dovuto disciplinare l’attività degli impianti sciistici delle Alpi e dell’Appennino. Un cambio di fronte che ha spiazzato non soltanto i gestori degli impianti, che temono di doverli chiudere per sempre ma anche del mondo politico. La questione è particolarmente sentita anche in Piemonte e in Canavese che basa una parte sostanziale della propria economia proprio sul turismo invernale.

“Il Piemonte con 52 stazioni sciistiche e 274 impianti di risalita – commenta il responsabile degli enti locali per la Lega Salvini Piemonte Andrea Cane – fermerebbe un comparto che per la nostra regione ha un fatturato che è secondo solo alla Fiat. I numeri devono essere chiari anche al Governo, che forse oggi dimentica i 2000 dipendenti dell’azienda sci piemontese, i 70 milioni del valore degli skypass e i 700 milioni l’anno della macchina che lavora intorno agli sport invernali. Conte pare abbia già deciso il futuro delle montagne e delle vacanze dell’imminente stagione invernale, inginocchiato come di suo solito ai voleri dell’Europa. Tuttavia, penso fermamente che riaprire il turismo invernale in sicurezza col rispetto delle regole sia possibile. Per quanto riguarda gli impianti Canavesani, per esempio, in questi giorni ho avuto modo di sentire i referenti della nuova gestione della Cialma di Locana e i gestori di Piamprato Soana: i territori sono pronti per accogliere i turisti, si chiede solo chiarezza e tempismo nella diffusione delle linee guida da far rispettare agli sciatori amatoriali”.

“Lo sci per la montagna piemontese nella stagione invernale – gli fa eco il consigliere valsusino della Lega Valter Marin – è come il mare per la Liguria. Solo provando ad immaginare la regione a noi confinante senza le spiagge e senza il mare si potrà capire cosa significa un inverno senza lo sci in Piemonte. L’unica industria italiana non delocalizzabile è il turismo ed è proprio su questa industria che bisogna concentrare attenzioni e strategie future”.

 

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