16/04/2018
Economia
Canavese: a cinque comuni montani i fondi statali per sostenere e incentivare il commercio locale
Venticinquemila euro per incentivare le attività commerciali nei comuni a rischio desertificazione: a beneficiare dello stanziamento proveniente dal riparto del Fondo Nazionale per la Montagna. Tra i comuni i graduatoria sono stati ammessi al finanziamento Ribordone, Chiesanuova, Ingria, Borgiallo e Levone. Le tipologie di intervento previste sono le seguenti: erogazione di incentivi agli esercizi commerciali, il mantenimento e l’ampliamento dell’offerta anche in forma di multiservizi e i servizi di consegna a domicilio nelle località dove sono assenti per rispondere alle esigenze della popolazione locale in particolare di quella residente nelle frazioni dei comuni montani. La lotta alla graduale desertificazione delle aree montane canavesane e piemontesi è uno degli obiettivi primari che l’Uncem si è imposta di concretizzare: per questa ragione l’erogazione degli stanziamenti da parte del Ministero per gli Affari Regionali è stata salutata con estremo favore.
“Compra in valle, la montagna vivrà”: è il claim con il quale l’Uncem si è prefissa lo scopo di sostenere il commercio nelle terre alte perchè è intorno agli esercizio commerciali che ruota una parte essenziale della vita sociale delle comunità. Spiega Enrico Borghi, deputato e presidente dell’Uncem: “Dare alla montagna nuovi strumenti per generare impresa e valore è fondamentale. Il fondo di 20 milioni di euro può aiutare gli Enti locali a garantire migliori servizi e a fermare l’abbandono e lo spopolamento nelle aree interne. Dobbiamo anche avviare un lavoro intenso, con le istituzioni centrali e le Regioni, per una fiscalità peculiare e specifica nelle aree montane. Lavoreremo a una legge che affronti il tema, con concretezza e senza demagogia, rappresentando la complessità dei territori italiani. La desertificazione e la carenza di servizi sono emergenze non solo per i borghi e per i piccoli Comuni interessati, bensì per l’intera collettività, per l’Italia. Le politiche devono tenere conto dei processi sociali ed economici dei territori, orientando scelte specifiche che riducano le sperequazioni tra aree urbane e aree interne del Paese, generando coesione e crescita”.
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