
Borgaro: si è spento a 79 anni Dino, il fondatore della catena commerciale “Scarpe&Scarpe”

Sante Pettenuzzo, per tutti “Dino”, fondatore della grande catena commerciale “Scarpe&Scarpe” e precursore della grande distribuzione della calzatura in tutta la Penisola, si è spento alcuni giorni fa dopo una lunga malattia. Aveva 79 anni e con intuito, professionalità e sacrifici aveva dato vita a una realtà imprenditoriale di rilevanza nazionale, che poteva contare su oltre 160 negozi e 340 milioni di fatturato all’anno.
Oltre a essere nostro padre era il signor Dino: il ricordo dei figli Livio e Luca
“Oltre a essere nostro padre, era il signor Dino. Questo voleva dire tante cose: personalità, fermezza, bontà d’animo e freschezza mentale. In questi giorni stiamo ricevendo messaggi da tutta Italia che attestano la stima da parte di ciascuno – riporta primaIlCanavese -. Persona retta e severa per molti aspetti, sapeva dimostrarsi giusta e franca quando le circostanze lo richiedevano. Le poche parole che pronunciava erano ascoltate. Alla fine di ogni riunione era solito lasciare tutti con una battuta e un sorriso – spiegano i figli Livio e Luca -. Ha sempre trattato ugualmente i dipendenti, cercando di tenere in piedi la propria creatura, con tanti sacrifici. Mai si è interessato di politica direttamente e non gli interessava apparire”.
Tra il 1993 e il 1994 la sua attività riceve un nuovo impulso con l’apertura dei negozi in Toscana e in Lombardia anche la sede della società rimane a Borgaro. “La sede amministrativa è rimasta sempre a Borgaro, città a cui nostro padre era legato – affermano di figli di Sante Pettenuzzo -. Nel 2006 è stato premiato dall’Associazione Nazionale Calzaturieri, mentre a livello aziendale abbiamo vinto per ben tre volte il premio per l’insegna più bella”.
Il senatore Giuseppe Vallone: “Era un amico e un grande imprenditore”
Questo è il ricordo riportato da “primaIl Canavese” del senatore Giuseppe Vallone, ex sindaco di Borgaro: “Dino era un grande amico e giocavamo a tennis assieme. Ci siamo incontrati nel 1985, quando sono entrato in Amministrazione comunale. Per una realtà come la nostra avere sul territorio un’impresa di quel valore era importante, soprattutto perché impiegava diversi borgaresi. Dopo aver venduto i locali societari vicino alla stazione ferroviaria, in gran parte alla cooperativa Di Vittorio, è stato tra i primi a ricollocarsi nella nuova area industriale pianificata dal sottoscritto. C’è sempre stato un rapporto amichevole. L’ho visto per l’ultima volta venerdì scorso e sono rimasto molto colpito dalla sua dipartita”.