
Chivasso, 43 indebiti percettori del Reddito di cittadinanza scoperti dalla Guardia di Finanza: recuperati oltre 86 mila euro

Chivasso, 43 indebiti percettori del Reddito di cittadinanza scoperti dalla Guardia di Finanza: recuperati oltre 86 mila euro
Un’importante operazione della Guardia di Finanza ha portato alla luce, nel corso del 2024, 43 casi di indebita percezione del Reddito di cittadinanza nell’area di Chivasso. I soggetti coinvolti continuavano a ricevere l’erogazione del beneficio economico nonostante avessero perso i requisiti previsti dalla normativa vigente. I controlli hanno interessato complessivamente 31 comuni del territorio chivassese, restituendo un quadro preoccupante sull’utilizzo improprio delle risorse pubbliche destinate al sostegno delle fasce più fragili.
L’attività investigativa ha consentito di recuperare circa 86 mila euro, cifra che rappresenta un danno economico rilevante per l’erario e che evidenzia l’importanza del presidio costante da parte delle autorità preposte. Con l’introduzione, dal 1° gennaio 2024, dell’Assegno di inclusione in sostituzione del Reddito di cittadinanza, la Guardia di Finanza ha intensificato le verifiche sui beneficiari, con l’obiettivo di evitare nuovi casi di frode e garantire che gli aiuti statali vengano destinati esclusivamente a chi ne ha effettivo diritto.
Parallelamente, le Fiamme Gialle hanno condotto 22 ispezioni presso imprese del territorio per verificare l’uso corretto dei fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Le verifiche hanno portato all’individuazione di cinque posizioni irregolari, che sono state segnalate alla Procura della Repubblica per gli approfondimenti del caso. L’attività sottolinea la necessità di una vigilanza costante anche in ambito economico, in un contesto in cui il corretto utilizzo delle risorse europee rappresenta un elemento cruciale per la crescita e il rilancio del Paese.
La Guardia di Finanza ha ribadito il proprio impegno nella tutela della legalità economica e sociale, confermando che il contrasto alle frodi costituisce una delle priorità operative, a salvaguardia del principio di equità e del buon funzionamento dello Stato sociale.