27/08/2022

Sanità

Asl T04: passano giorni in Pronto soccorso prima del ricovero. Esposto in Procura del Nursind

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Ha avuto luogo nella mattinata di ieri, venerdì 26 agosto, la conferenza stampa da parte degli infermieri del Nursind che hanno affrontato le criticità e le difficili condizioni di lavoro dei Dea e dell’emergenza territoriale. Il Nursind (il sindacato delle professioni infermieristiche) sottolinea che sono arrivate alle aziende da parte della regione le linee di indirizzo per il controllo e la gestione del boarding (tempo di permanenza nei pronto soccorso in attesa di ricovero) e del sovraffollamento nei pronto soccorso.

Il documento riprende inoltre le linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero, sull’osservazione breve e sullo sviluppo di un piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso, approvate il primo agosto del 2019 dalla conferenza permanente stato regione e la Deliberazione della Giunta Regionale de 16 aprile 2021, n. 7-3088 il Piemonte che le ha recepite, vincolando le ASR ad applicarle. Questo il contesto normativo di riferimento che vincola le ASR a predisporre un piano per la gestione del sovraffollamento e a recepirlo nei piani aziendali.

Ci risulta che dal 2019 ad oggi, molte delle indicazioni previste dalle normative e dalle indicazioni nazionali e regionali non sono state recepite e soprattutto attuate dalle ASR – sottolineano il segretario regionale del Nursind Francesco Coppolella e il segretario territoriale Giuseppe Summa -. L’organizzazione delle varie realtà risulta essere inoltre del tutto disomogenea rispetto a quanto previsto. Come scrive la stessa regione nell’ultimo documento relativo al controllo e alla gestione del boarding ed inviato alle aziende con il vincolo di applicarle. Il boarding e il sovraffollamento hanno conseguenze negative su diversi aspetti del sistema sanitario per i pazienti, per gli operatori, per ospedale”.

Il Canavese non fa eccezione e anche in questo caso la situazione è critica. Stando a quanto affermato dal Nursind i tempi di ricovero al pronto soccorso di Chivasso vanno da tre a sette giorni mentre a Ciriè e Ivrea l’attesa per il ricovero si attesta tra i due e i tre giorni. Una situazione che si distanzia non poco dalle linee guida.

“La presenza di pazienti in attesa di ricovero per molti giorni che si sovrappongono comporta un carico di lavoro che assorbe molte risorse di personale – aggiungono i funzionari sindacali -. Sono parecchie decine di pazienti, anche gravi che necessitano di essere monitorati e assistiti. La condizione di sovraffollamento e di forte criticità dei nostri pronto soccorso sono ormai da considerarsi condizioni di normalità e non di eccezionalità.

Dopo tutti i finanziamenti dello Stato per il potenziamento dell’assistenza domiciliare e dell’introduzione dell’infermiere di famiglia ancora non sappiamo che fine abbiano fatto nonostante le reiterate richieste alle aziende. Per questi motivi, questa mattina abbiamo inviato un esposto alla procura della Repubblica, affinché possa essere verificato che le norme, le linee di indirizzo, le disposizioni di carattere nazionale e regionale che abbiamo fornito, trovino applicazione nelle nostre ASR, ed accertare eventuali responsabilità. Dai dati in nostro possesso, riteniamo che le disposizioni previste non trovino applicazione e che questo costringa gli operatori ad operare in condizioni di forte criticità che mettono in pericolo la salute e la sicurezza dei cittadini”

A giudizio di Coppolella e di Summa non possono essere gli operatori a pagare il prezzo delle inefficienze. Per questa ragione hanno già fatto richiesta formale alle aziende di essere informati circa l’applicazione prevista dalle disposizioni nazionali e regionali ricevute.
“Auspichiamo in una risposta tempestiva – concludono -, ritenendo responsabile segnalare una eventuale impossibilità ad attuare quelle che sono le linee guida”.

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