Venerdì 26 giugno, l’elegante cornice del Castello di San Giorgio C.se ha ospitato quello che, forse, si è rivelato l’evento più importante organizzato sul territorio per coloro che operano nel settore dell’edilizia e che ha riscosso unanimi e positivi consensi.
Sul palco del Keyco Edil Forum, organizzato dall’omonima società di consulenza, si sono alternati professionisti di alto livello, che hanno condiviso con i partecipanti aggiornamenti normativi, consigli tecnici, esperienze pratiche di progetto utili per sostenere il leit-motive del convegno: “Reset Restart: rigenerazione urbana per il rilancio dell’edilizia. Una prospettiva sostenibile?”.
Ecco come hanno risposto al quesito di partenza i relatori intervenuti al convegno:
Ilario Abate Daga, segretario dell’Ordine degli Architetti, esperto di pianificazione territoriale ha intrattenuto l’uditorio sulla “Dinamica dell’attività edilizia nell’ultimo decennio, tra consumo del suolo e rigenerazione urbana”. Siamo ormai di fronte ad un cambio di prospettiva epocale: la costruzione sul nuovo risulta una strategia legata allo sviluppo passato, ora alle prese con problemi ambientali e di consumo del suolo edificabile. Il futuro è rappresentato da un nuovo modo di fare, costruire sull’esistente: valorizzando il riuso, la riqualificazione degli spazi per arginare l’espansione delle città e governare i piani urbanistici in maniera più consapevole e funzionale alle esigenze attuali.
Gian Luigi Soldi, geologo responsabile dell’Ufficio Discariche e Bonifiche della Città Metropolitana di Torino, ha invece parlato sulla “La questione preliminare delle bonifiche ambientali per l’utilizzo dei brownfields”. “È il primo ostacolo da superare per poi partire con la rigenerazione di uno spazio ed è opportuno conoscere le problematiche tecniche e amministrative, oltre che l’evoluzione del quadro normativo, per affrontarlo al meglio. Si desidera far tesoro dell’esperienza maturata sul territorio torinese per evidenziare le criticità più frequentemente incontrate e i più recenti adeguamenti normativi in materia di bonifiche dei siti inquinati e gestione dei materiali da scavo, finalizzati ad una semplificazione delle procedure e ad una maggiore sostenibilità degli interventi”.
Gian Carlo Paglia, di professione architetto esperto in pianificazione urbanistica, intervento sull’importanza di un corretto utilizzo degli “Strumenti amministrativi e urbanistici per gli interventi di rigenerazione urbana”. “A tal scopo, è attualmente possibile scegliere due vie: chiedere una deroga al piano regolatore, come previsto sin dal Decreto Sviluppo del 2011, da approvare tramite delibera del consiglio comunale; oppure usare la variante semplificata, così come definito dal codice urbanistico vigente in Regione Piemonte. Si tratta di due procedure attive e accessibili tanto quanto poco conosciute e poco utilizzati. È fondamentale che i professionisti del settore accrescano la loro consapevolezza sugli strumenti amministrativi a loro disposizione e che divengano a loro volta degli interlocutori propositivi, così da affinare e migliorare metodi e normative”.
Mauro Esposito, architetto, esperto in progettazione edilizia e urbanistica, ha sviluppato il tema imperniato sulla riqualificazione di una vecchia fabbrica: “Il riuso abitativo sostenibile dei vuoti industriali: il caso dell’ex filatoio di Caselle”. Un progetto che ha permesso di recuperare e soprattutto reinventare un’area molto ampia, donandole nuova vita. Uno straordinario esempio da analizzare e da cui trarre ispirazione. Capannoni, tettoie di lamiere, spazi di lavoro e di storia hanno lasciato il posto a villette, un condominio, una villa con piscina, uffici, oltre che aree verdi e comuni per favorire la socialità. Il tutto senza consumare un metro quadrato in più di superficie, anzi, aumentando le prestazioni a livello ambientale ed energetico: «È stato come costruire un veliero nella bottiglia», commenta soddisfatto l’architetto Esposito, sottolineando anche quanto sia «importante oggi cambiare mentalità, riutilizzare e rendere performanti le nuove costruzioni».
L’architetto Marco Rosso, vice presidente Edilizia e Territorio del Collegio costruttori edili Ance di Torino ha effettuato una prolusione sul “Il ruolo dell’impresa di costruzioni nella rigenerazione urbana”. L’approccio edilizio e urbanistico diviene un green business: diventano cioè imperativi l’attenzione al risparmio energetico, all’ambiente e alla sicurezza, per raggiungere gli obiettivi economici e sociali fissati a livello nazionale ed europeo. Altro anello importante è il dialogo con la pubblica amministrazione, per usufruire degli strumenti amministrativi a disposizione (interventi ai piani regolatori, agevolazioni in atto). Il futuro dell’impresa edile è nella vincita della qualità sulla quantità di costruzioni: «vi sono segnali positivi per coloro che operano in questi termini, non ci sono più scuse, bisogna cambiare approccio se si vuole crescere».
Paolo Gabutti, ispettore tecnico Assicurazioni Generali spa – Divisione Toro, è intervenuto sulle “Coperture assicurative in erigendo e postume”. Le imprese e i professionisti del settore devono sicuramente attivarsi sul tema della sicurezza rispetto a persone, progetti, costruzioni. Vi sono perciò diverse soluzioni assicurative sviluppate ad hoc in questo senso, per tutelare danni materiali e di responsabilità civile riguardanti cantieri, costruzioni, ristrutturazioni e impiantistica. Si entrerà nel merito con esempi pratici di problematiche comuni e potenziali servizi risolutivi.
Giovanni Izzo, architetto esperto in progettazione edilizia, ha presentato il suo “Eco2house: un modello di casa sostenibile”. Non è fantascienza e non è una favola, è realtà: vi sono ormai tutti gli strumenti e le tecnologie a disposizione per costruire un edificio autosufficiente ad uso abitativo. La casa bifamiliare costruita dall’architetto a Chivasso è stata classificata come classe Gold da CasaClima di Bolzano, come pochissimi altri casi in tutta Italia. È alimentata solo a energia solare, non ha bisogno di impianti di riscaldamento e gas. Un esempio eccellente per la nuova edilizia, che sfata anche il problema economico: «è possibile costruire una casa autosufficiente al costo di una villetta».
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