Rivarolo Canavese: si pensa all’intervento dei privati per riqualificare l’ex scuola elementare

27/09/2016

Un teatro ipogeo (interrato per metà e per l’altra metà emergente in superficie) di 400 posti, dotato della più moderna tecnologia, parcheggi pubblici sotterranei e uno spazio verde a disposizione dei cittadini proprio nel cuore del centro storico di Rivarolo Canavese. Un progetto ambizioso, al quale il sindaco Alberto Rostagno e l’amministrazione comunale tengono molto. Il progetto di fattibilità, redatto dall’architetto torinese che ha vinto il bando di concorso indetto dal Comune, è stato terminato. La struttura è fattibile. Ma mancano i fondi per realizzarla. Eppure l’amministrazione rivarolese dovrebbe poter contare su un avanzo di amministrazione di ben sei milioni di euro ereditato dalla precedente gestione Bertot.

E’ vero che quel consistente avanzo esiste ma al momento è bloccato, spiega il primo cittadino, perché sul Comune incombe la spada di Damocle del Lodo Asa (circa due milioni nel caso in cui andasse a buon fine la trattativa con il commissario Ambrosini o 17 se non si potesse onorare l’accordo) e il milione e 200 mila euro relativo ai debiti della società “Rivarolo Futura”. A novembre del 2017, dopo aver concesso la sospensiva richiesta dai legali del Comune di Rivarolo, il tribunale di Bologna emetterà il verdetto. Ma con ogni probabilità, quel leasing di oltre un milione di euro che l’Unicredit aveva concesso alla società costituita per il 49% dal Comune e per il 51% dall’ex Consorzio Asa, si dovrà pagare. 

Fin quando non si saranno sciolti questi due nodi “gordiani” che non sono certo di poco conto, l’amministrazione non potrà attingere all’avanzo di amministrazione. E quindi? “Stiamo pensando, per realizzare la riqualificazione dell’area dove sorge l’ex scuola elementare di via Le Maire al concorso di un qualche privato – spiega il sindaco Alberto Rostagno -. Uno o più privati che, in cambio di un’adeguata cubatura, si rendano disponibili a realizzare un’opera che per la città diverrebbe un punto di riferimento per la cultura e l’aggregazione sociale”.

Ma ancora più importante sarà la redazione della variante al Piano Regolatore, quella variante sottoposta al parere dei cittadini e che, nei prossimi anni, sarà destinata a cambiare il volto architettonico e urbanistico della città. Ma per far questo occorrerà stanziare i fondi necessari per iniziare la progettazione. “E’ facile affermare, dopo aver lasciato una città sull’orlo della rovina che amministrare vuol dire progettare – conclude il sindaco -. Le idee e la proposizione non mancano. A mancare sono i fondi necessari per iniziare a realizzare quel ci siamo proposti di fare fin da quando ci siamo presentati alle elezioni amministrative. Ma, in verità, non pensavamo che ci saremmo trovati alle prese con un disastro economico di questa portata”.

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