Pronto soccorso di Cuorgnè, il consigliere regionale Avetta (Pd): “Icardi non lo riaprirà più”

06/12/2022

Il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) non ha dubbi ed esprime chiaramente la sua opinione:  a suo giudizio la Regione non ha alcuna intenzione di riaprire il pronto soccorso di Cuorgnè. “Da Icardi e Cirio sulla sanità solo promesse mancate e impegni disattesi” ha commentato il consigliere a margine della risposta che l’assessore regionale alla Sanità Icardi ha formalizzato durante l’ultima seduta del Consiglio Regionale.

“Delle due l’una: o l’assessore Icardi non ha ben chiara la differenza tra un PPI (punto di primo intervento) ed un vero pronto soccorso, oppure pensa che in Canavese crediamo ancora a Babbo Natale. Ritenendo improbabile la prima ipotesi, prendiamo atto che l’assessore Icardi sta menando il can per l’aia ben conoscendo le sue vere intenzioni -dichiara l’eponente politico del PArtito Democratico – . Il pronto soccorso di Cuorgnè è stato chiuso durante l’emergenza Covid e non ha più riaperto nonostante servisse un’area molto ampia e frequentata anche da tanti turisti, con la conseguenza di riversare pazienti sui Dea di Ivrea e di Ciriè. La Giunta regionale ha sempre giustificato la mancata riapertura adducendo una carenza di personale, che peraltro non è mai stata colmata. Ora, a fronte di una mia Interrogazione precisa e assai comprensibile – quando riaprirà il Pronto soccorso? – l’assessore Icardi finge di non capire e risponde ‘intrattenendoci’ per l’ennesima volta sul fatto straordinario che a gennaio a Cuorgnè aprirà un Punto di Primo Intervento. Lo sapevamo già: Cirio e Icardi ce lo stanno raccontando da qualche settimana. Ma un PPI non è un PS”.

“Resta il fatto preoccupante che il PPI è un servizio parziale, precario e del tutto insufficiente – conclude Alberto Avetta -. Sarebbe stata una soluzione accettabile solo se temporanea. Al contrario sta assumendo sempre più i connotati dell’esito definitivo. Con tutte le conseguenze in termini di peggioramento della qualità del servizio sanitario per il canavese occidentale. Questo porta con sé purtroppo che le promesse fatte da Cirio e Icardi non saranno mantenute né sulle nuove assunzioni né sul necessario ed urgente potenziamento dei servizi sanitari dell’ospedale di Cuorgnè”.

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