Statali: il nuovo codice vieta ai dipendenti di nuocere sui social all’immagine della Pubblica Amministrazione

03/12/2022

Da ieri, venerdì 2 dicembre, sarà vietato mettere in imbarazzo sui social network il datore di lavoro, in questo caso lo Stato, sui social network. E’ stato approvato il nuovo Codice di comportamento per i dipendenti pubblici, già previsto dal decreto legge “Pnrr 2” dell’aprile 2022. Fra gli aggiornamenti sono previsti anche le regole di condotta per l’utilizzo delle piattaforme social.

“Il dipendente – si legge -è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della Pubblica Amministrazione in generale”. Una posizione considerata inopportuna per il buon nome dell’ufficio pubblico potrà quindi avere rilievo disciplinare.

Inoltre si legge ancora: “Il dipendente utilizza gli account dei social media di cui è titolare in modo che le opinioni ivi espresse e i contenuti ivi pubblicati, propri o di terzi, non siano in alcun modo attribuibili all’amministrazione di appartenenza o possano, in alcun modo, lederne il prestigio”.

Non si dovrà mettere online riferimenti al proprio posto di lavoro nella Pubblica Amministrazione. Infatti, se dagli account social sono “ricavabili o espressamente indicate le qualifiche professionali o di appartenenza dei dipendenti” il fatto “costituisce elemento valutabile ai fini di un’eventuale sanzione disciplinare”.

Questo il commento del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo: “Con l’approvazione in Cdm della revisione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici proseguiamo nella strada tracciata per una riforma della Pa che basa la sua efficienza sul suo capitale umano. Tutta insieme la Pa, centrale e territoriale, quale infrastruttura strategica per lo sviluppo del Paese, impegnata nella messa a terra dei progetti del Pnrr, non può prescindere dalla giusta valorizzazione delle persone che lavorano per l’interesse collettivo e dalla loro responsabilizzazione, quali leve indispensabili per la crescita degli stessi lavoratori e delle organizzazioni”.

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