“Il fatto che il figlio minorenne di Caterina Abbattista possa vedere la madre è una soluzione che soddisfa tutti. Ed è meglio che vada a trovarla nella casa della zia piuttosto che vederla dietro le sbarre”. L’avvocato Andrea Bertano, che rappresenta il secondo marito dell’ex operatrice sanitaria, padre del ragazzino, conferma che il suo cliente non ha nulla in contrario che il figlio, fratellastro di Gabriele Defilippi, possa continuare a vedere la madre.

Rimane in sospeso la richiesta, avanzata dall’ex marito della Abbattista, al tribunale dei minori, dell’affidamento esclusivo ma il giudice, a questo punto, ha deciso di attendere la sentenza che sarà emessa al termine del processo penale che vedrà la donna alla sbarra. Da sabato scorso Caterina Abbattista si trova ad Oglianico, in casa della sorella, dove sconterà la misura cautelare degli arresti domiciliari.  E’ visibilmente provata dai nove mesi di reclusione trascorsi nella cella della sezione femminile del carcere delle Vallette a Torino. A richiedere la misura alternativa è stata la procura del tribunale di Ivrea, dopo le risultanze emerse dalla superperizia effettuata dal Ros dei carabinieri, che ha dimostrato che almeno in un caso, il cellulare usato dagli investigatori ha agganciato, dall’ospedale di Ivrea, la famigerata cella telefonica di Montalenghe.

Una costatazione che lascia spazio a un ragionevole dubbio. Per questa ragione si è optato per un regime detentivo meno disagevole. E anche il figlio minore di Caterina Abbattista, che abita col padre a non molta distanza dalla villetta dove la donna si trova ai “domiciliari” può parlare con la madre senza essere separato dalle vetrate del parlatorio del carcere. La donna, assistita dall’avvocato Giampaolo Zancan ha sempre sostenuto di trovarsi al lavoro in ospedale quel tragico pomeriggio del 13 gennaio in cui il figlio maggiore Gabriele Defilippi e l’ex amico-amante di Forno Canavese Roberto Obert, hanno ucciso e nascosto il corpo di Gloria Rosboch, la donna colpevole di aver creduto alle promesse dell’ex allievo, di avergli affidato 187 mila euro, e di averlo, infine, denunciato per truffa.