Si al reddito di dignità. A chiedere che il Parlamento approvi in tempi brevi la legge è anche Libera e il Gruppo Abele. L’organizzazione per la legalità fondata da don Luigi Ciotti raccoglierà domani 6 giugno le firme a supporto della petizionein oltre 150 piazze italiane. Il presidio “Luigi Ioculano” di Cuorgnè terrà il suo banchetto informativo dove si raccoglieranno le firme per supportare la campagna dalle ore 9 alle ore 12 all’Ipercoop di Cuorgnè.
Fino ad adesso sono oltre 70 mila cittadini hanno firmato la petizione di Libera e Gruppo Abele per chiedere una una buona legge sul reddito minimo o di cittadinanza. La crisi incalza, la forbice tra ricchezza e povertà si allarga sempre di più. Oggi milioni di famiglie fanno i conti con un reddito che è al di sotto della soglia di povertà. Ed è a causa del grande disagio sociale che fa in modo che la mobilitazione scende in piazza. Ion questo contesto va detto che Libera e Gruppo Abele promuovono insieme a tantissime realtà sociali e studentesche il 6 giugno la giornata nazionale della dignità e per il reddito. In tutta Italia saranno organizzati banchetti, iniziative, feste per raccogliere le firme per l’istituzione il reddito minimo o reddito di cittadinanza contro la povertà e le diseguaglianze e per contrastare le mafie.
Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa secondo i dati Istat ha più che raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione di povertà assoluta. Le diseguaglianze sono cresciute a dismisura e diventate insopportabili. Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie si rafforzano. Per questo in Italia è necessario avere una misura come il reddito minimo o di cittadinanza. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta. Il 6 giugno nelle piazze di Italia con Libera e Gruppo Abele per un richiesta chiara: il Parlamento approvi subito una buona legge per il reddito minimo o di cittadinanza per contrastare povertà, diseguaglianze e mafie.
L’appello lanciato da Libera e dal Gruppo Abele hanno già ottenuto l’adesione di tutti i gruppi parlamentari del M5S, di Sel, di Area Riformista del Pd e di altri parlamentari del gruppo misto. Ma cos’è il reddito di cittadinanza? E’ in sostanza un supporto al reddito che garantisce a chi non riesce a trovare un lavoro, per chi ha un lavoro che però non garantisce una vita dignitosa, per chi non può accedere a sistemi di sicurezza sociale adeguati la possibilità di poter sopravvivere. A giudizio di Libera il varo del reddito minimo o di cittadinanza, è una misura necessaria per invertire la rotta della crisi, una risposta concreta ed efficace a povertà e mafie perché garantisce uno standard minimo di vita per coloro che non hanno adeguati strumenti di supporto economico, liberandoli da ricatti e soprusi. E pensare che il reddito di cittadinanza è già stata adottata da 25 dei 28 paesi che aderiscono all’Europa tranne Italia, Grecia e Bulgaria. Il Parlamento Europeo ci chiede dal 16 ottobre 2010 di varare una legge che introduca un “reddito minimo, nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva”. Ma finora né il governo e né il Parlamento non ha neanche preso in considerazione il pressante invito.
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