
Guarito dalla meningite. I famigliari: “Grazie ai soccorritori e ai sanitari dell’ospedale di Ciriè”

Adesso che tutto è andato bene, la famiglia dell’uomo di 59 anni, residente nelle Valli di Lanzo che, quindici giorni fa era stato colpito da una meningite da pneumococco, desidera ringraziare i soccorritori, il personale medico e sanitario dell’ospedale di Ciriè che ha assistito il paziente nella fase acuta dell’infezione e nel decorso successivo. Il paziente era stato trasportato in pronto soccorso in preda a febbre alta e stato confusionale. La corsa in ospedale. Un’ansia crescente di fronte ad una diagnosi che non arriva. Non capiscono cosa sia. Ancora un esame, l’ultimo: “E meningite”; ricostruiscono così i fatti i parenti dell’uomo, mentre la paura piomba prepotente su una famiglia delle Valli di Lanzo. “Non è contagiosa” assicurano i medici, ma non è sufficiente a calmare la forte preoccupazione dei parenti.
Sono trascorsi più di quindici giorni dalla sera del ricovero, era il 5 febbraio, ed ora, che quella paura è solo un ricordo, la famiglia sente il bisogno di ringraziare tutti. Un ringraziamento che parte direttamente dal cuore e vuole raggiungere i volontari della Croce Rossa e lo staff medico, e infermieristico, del Pronto Soccorso e dei reparti di Rianimazione e Neurologia dell’Ospedale Civile di Ciriè che, attraverso una terapia appropriata ed un costante monitoraggio della situazione clinica, hanno saputo restituire la serenità a questa famiglia.
Resterà una storia da raccontare. Una storia a lieto fine.