
Candia, lettera anonima con insulti razzisti a una famiglia di origine islamica: la solidarietà del sindaco Mottino
Un grave episodio di odio e intimidazione ha scosso nei giorni scorsi Candia Canavese, dove una famiglia di origini islamiche, residente da anni nel paese, ha ricevuto a casa una lettera anonima dai contenuti fortemente razzisti e violenti. Il testo, scritto in stampatello e recapitato in una busta affrancata, contiene pesanti offese, minacce e riferimenti al conflitto in Medio Oriente, con espressioni irripetibili rivolte alla comunità sciita e al popolo palestinese.
La famiglia, che da tempo espone sul balcone una bandiera palestinese come gesto di solidarietà verso le vittime della guerra, ha immediatamente sporto denuncia ai carabinieri.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Mario Mottino, che ha incontrato la famiglia per esprimere vicinanza e condanna dell’accaduto. Il primo cittadino ha riportato le parole della figlia, nata in Italia e cittadina italiana: «Ci ha tenuto a ricordarmi che sono una famiglia musulmana, che lei e la sorella sono nate qui e che considerano l’Italia la loro casa. Mi ha detto che hanno sempre imparato il valore del rispetto verso le persone e verso il Paese in cui vivono, e che hanno esposto la bandiera palestinese come simbolo di solidarietà e pace».
Mottino ha ribadito il sostegno dell’amministrazione: «Ho espresso loro tutta la mia solidarietà, scusandomi a nome della maggioranza dei candiesi che non sono razzisti». Il sindaco ha poi stigmatizzato con forza la gravità del gesto: «Gli insulti e le minacce qualificano chi li scrive, non chi li riceve. Mi vergogno profondamente di concittadini che si nascondono dietro l’anonimato. È un episodio grave, che richiama a responsabilità e civiltà».
Il primo cittadino ha ricordato di aver ricevuto in passato lettere anonime e ha lodato la decisione della famiglia di rivolgersi alle forze dell’ordine: «Si possono avere idee diverse, ma sempre nel rispetto reciproco. L’odio e il razzismo che stanno dilagando nel Paese sono inaccettabili. Come sindaco continuerò a contrastarli con fermezza».
Le indagini dei carabinieri sono in corso per risalire all’autore o agli autori della lettera. L’intera comunità candiese è stata invitata dall’amministrazione a mantenere un clima di rispetto e coesione, isolando comportamenti che nulla hanno a che vedere con la convivenza civile.