
Cuorgnè: ospedale senza ortopedici e pronto soccorso. Il Comune: “E’ finito il tempo delle parole”

Dopo aver preso parte alla Conferenza dei sindaci dell’Asl T04, gli amministratori hanno appreso che continua a mancare il personale ortopedico per la sala gessi e non ci sono ipotesi di date di riapertura del pronto soccorso nel breve periodo. La situazione nella quale versa l’ospedale di Cuorgnè preoccupa non poco l’Amministrazione comunale che affida, a una nota stampa tutte le sue preoccupazioni: “Alla nostra domanda rispetto al personale infermieristico del P.S. non è stata fornita alcuna certezza, anche per impossibilità di fare previsioni tra mesi. Troppe variabili. Certamente l’Azienda ha messo in atto i passaggi necessari per bandire gare e concorsi, ma dopo due anni di chiusura ed un anno di collaborazione nei confronti dell’Asl siamo sfiduciati sui risultati che vediamo, anzi che non vediamo. ‘Cercate voi gli ortopedici’ è la risposta che emerge dalla Direzione”.
Ma per il nostro territorio è finito il tempo delle parole – si legge nel comunicato che l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cuorgnè ha firmato a nome di tutto l’esecutivo -. Difficilmente cittadini, enti locali, consorzi, imprese e altri stakeholders potranno rassegnarsi a questa chiusura. “Lo abbiamo ribadito, anche dopo esserci riuniti con altre Amministrazioni della zona omogenea. È vergognoso ed insostenibile che un’area che produce una buona percentuale del Pil piemontese venga abbandonata senza piani a lungo termine”.
E non è tutto: a giudizio dell’Amministrazione cuorgnatese, l’efficienza di un servizio pubblico, in generale, non si può basare sul privato o sull’esternalizzazione. “Esistono simboli e servizi territoriali che sono imprescindibili e sui quali occorre superare le soluzioni ordinarie per adottarne di straordinarie, se le prime non sono sufficienti o efficaci. Siamo consci delle difficoltà di reperimento del personale medico nelle zone disagiate ed infatti avevamo chiesto mesi fa un impegno politico regionale in merito: maggiori incentivi e valorizzazione ai professionisti che operano in zone disagiate. A tal fine, nel mese di luglio, ci siamo fatti promotori di un documento sottoscritto da 58 sindaci, dal consorzio socioassistenziale e da diverse sigle sindacali che il nostro sindaco ha consegnato personalmente all’Assessore Icardi e al Direttore Scarpetta. Teniamo poi a sottolineare come avessimo chiesto, nello stesso documento, un Piano strategico aziendale sul Presidio di Cuorgnè, mancante negli ultimi dieci anni. La Regione ha invece affidato uno studio ad una società esterna per l’analisi dei fabbisogni sanitari del territorio”.
“Siamo nuovamente di fronte ad altri mesi di attesa e non è più sostenibile. La Regione intervenga ora, non tra mesi, sul reperimento di ortopedici per garantire una apertura H24. In alternativa si assuma la responsabilità di far chiarezza sul futuro di questo Pronto Soccorso e dica una volta per tutte se è davvero in grado di riaprirlo definitivamente. Convocheremo un Consiglio comunale in merito e auspichiamo in tal senso che ci sia la massima condivisione di intenti da parte dei comuni limitrofi: la salute della comunità deve essere una priorità per tutti gli amministratori”.