12/12/2017

Cronaca

Cuorgnè, gli ex uffici del giudice di pace ospiteranno le attività del Centro Diurno

Cuorgnè

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Dopo la Messa celebrata dal parroco di Cuorgnè don Ilario nella chiesa di San Rocco (località Giaudrone-Ronchi San Bernardo) e prima dell’esibizione del Coro del Cai di Cuorgnè, il responsabile della Cooperativa Sociale “Andirivieni” Mimmo Galati insieme alla instancabile Gabriella Ghiglieri, hanno voluto ringraziare le associazioni che a diverso titolo hanno voluto partecipare attivamente e fattivamente attraverso manifestazioni benefiche individuando i loro progetti come destinatari di risorse anche economiche: la Proloco cuorgnatese (con il presidente Lunardi) il “Trial Team Valli del Canavese” (con il presidente Vanni Crisapulli) l’ideatore della manifestazione Canavesesserci (Egidio Cortello), il “Toro Club” di Priacco, il presidente della Società Operaia (Aurelio Vacca), il gruppo storico “Comes Palatinus” e l’amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco Beppe Pezzetto, dall’assessore Mauro Fava e dallo stesso consigliere comunale Vanni Crisapulli.

Due le importanti novità nella progettazione e sviluppo di “Andirivieni” sul territorio cuorgnatese: “La prima iniziativa consiste nell’acquisizione attraverso l’asta pubblica dei locali dell’ex giudice di pace per dare una sede stabile e definitiva al centro diurno che ad oggi continua a restare nella sede attuale poiché il Comune ci ha permesso di affittare i locali per dare continuità al progetto – ha spiegato Mimmo Galati -. Un dialogo quindi con l’amministrazione fattivo, sensibile e concreto, che continuerà per i tanti bisogni e i progetti riservati alle persone con disabilità. Un’attenzione dedicata non soltanto alle persone disabili residenti a Cuorgnè, ma a tutto il territorio canavesano”.

La seconda novità, ha sottolineato Mimmo Galati nell’evoluzione del progetto “Indipendentemente” che “promuove l’autonomia abitativa dei ragazzi con disabilità e già attivo da due anni presso la casa dei Ronchi (ex Scuola). Un ulteriore sviluppo: costruire al primo piano una palestra per un progetto pilota per i ragazzi, così da aiutare loro e le loro famiglie a pensare al futuro”.
Il progetto, per le caratteristiche della casa e della frazione, ha in sé un obiettivo intrinseco che è quello di far rivivere un luogo simbolo di una comunità: la vecchia scuola (con un appartamento al primo piano e una palestra a servizio di molti sotto) e quello di animare una comunità ricettiva e accogliente come quella della frazione Ronchi

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