
Volpiano, Ferragosto davanti ai cancelli dell’azienda per i 138 dipendenti della Comital

Avevano promesso che non avrebbero smantellato il presidio istituito davanti ai cancelli dell’azienda dove hanno lavorato per vent’anni neanche il giorno di Ferragosto e hanno mantenuto la parola; i 140 dipendenti della Comital di Volpiano non demordono e rimangono di guardia giorno e notte per evitare che l’azienda faccia portar via gl’impianti necessari per la lavorazione. Dal fronte societario (la proprietà è della francese Aedi) non è ancora giunta nessuna notizia.
Di fatto i 138 dipendenti sarebbero in ferie dalla scorsa settimana ma allo stato attuale delle cose, è facile prevedere, se non interverranno eclatanti novità, che i cancelli rimangano chiusi per sempre o, almeno fino a quando lo stabilimento non sarà rilevato da un possibile acquirente. Anche se l’azienda ha annunciato l’avvio della procedura del licenziamento collettivo, la possibilità c’è. Ancora remota, ma c’è e costituisce l’ultimo appiglio per i lavoratori che non hanno altra fonte di reddito se non quello dello stipendio mensile.
La gente, qui, non si dà pace: l’azienda è sana. Perché chiuderla? continuano a chiedersi senza riuscire, tuttavia, a darsi una risposta.
Eppure è stato tentato di tutto. Si sperava nell’intermediazione tentata dall’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero, ma la società non si è mossa di un millimetro. Si preannuncia un autunno rovente perché i dipendenti e i sindacati non hanno nessuna intenzione di abbandonare il presidio perché mollare significherebbe far naufragare l’ultima, residua, illusione.