
Volpiano, dramma Comital. Niente denaro per la “cassa” e da giugno i lavoratori sono senza soldi

Dal mese di giugno non percepiscono neanche un centesimo e per molti di loro la situazione si sta facendo drammatica: sono 110 i dipendenti della Comital di Volpiano che rischiano la fame perchè i soldi della cassa integrazione integrazone sono terminati. La Comitaà fa parte della rosa di 30 aziende della provincia di Torino che non posson più contare sugli ammortizzatori sociali. “Non c’è un peggioramento della situazione industriale – sottolinea Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil -. Ma i cambiamenti nel sistema di ammortizzatori sociali hanno i primi effetti. La sensazione è che l’attenzione della politica sia insufficiente e marginale”. Quella dei lavoratori Comital è un caso particolare: si tratta di lavoratori “sospesi”, una figura che in Italia non esiste ma che andrebbe considerata.
Spiega Julia Vermena, responsabile della Comital per la Fiom-Cgil: “La riforma di Renzi ha tagliato i tempi per gli ammortizzatori sociali e ha aumentato le difficoltà. Da inizio crisi abbiamo salvato molte aziende, ma esauriti gli ammortizzatori bisogna vedere come muoversi. Al momento gli operai non percepiscono lo stipendio dalla metà del mese di giugno. In Italia, inspiegabilmente, la figura dei lavoratori sospesi non esiste. Stiamo collaborando con altre realtà per trovare una soluzione”.
Il bando scadrà il 2 ottobre: a oggi non sappiamo di più ovviamente e non possiamo sapere se qualcuno si è fatto avanti. Il curatore ha fatto esattamente il contrario di quello che hanno fatto i francesi ex proprietari della Comital. Il pacchetto comprende Comital, Lamalù, lo stabilimento e gli impianti, che nel frattempo erano stati venduti ad un’altra azienda dello stesso gruppo. Praticamente Comital doveva pagare l’affitto per poter lavorare”.
I dipendenti dell’azienda riversano sui social tutta la loro disperazione: “Non sappiamo più come fare. Non abbiamo neanche i soldi per fare la spesa” lamentano in tanti. Una situazione al limite e che rischia di far innescare tensioni sociali non di poco conto. A ottobre saranno parte le buste contenenti le offerte di acquisto. La speranza è che tra queste ci sia l’offerta giusta che restituisca dignità e futuro a dipendenti che al momento si trovano in un tunnel senza uscita.