
Trasporti: il 93,8 % dei canavesani usa l’auto perchè è insoddisfatta dei trasporti pubblici

L’uso dell’auto? Spesso è una necessità inderogabile, ma molto spesso l’indiscriminato uso dei mezzi è legato alla cronica insoddisfazione nutrita dagli utenti nei confronti dei mezzi pubblici. I mezzi pubblici sono cari, carenti, sporchi e poco affidabili dal punto di vista della puntualità. E’ il poco confortante risultato di un’attenta ricerca compiuta dall’Ires per conto dello Spi-Cgil e la situazione in Canavese non è migliore dei risultati registrati in tante altre regioni italiane. In sintesi: il servizio pubblico non è competitivo nei confronti dell’automobile. L’analisi è stata illustrata nei giorni scorsi dalla dirigenza dello Spi-Cgil del Canavese nella locale società operaia. E i tagli compiuti non hanno certo migliorato la situazione. “In questi anni abbiamo assistito a un notevole taglio dei servizi e questo ha comportato gravi problematiche di collegamento con i centri urbani di riferimento, in particolare per i paesi delle vallate ha spiegato Alfredo Ghella, segretario dello Spi-Cgil del Canavese. Per effettuare la ricerca sia l’Ires che la Cgil hanno distribuito centinaia di questionari in tutto il Canavese. I risultati sono omogenei. Per il 93,8% degli intervistati, le linee di trasporto pubblico (su gomma e su ferro) andrebbero potenziate in base alle reali esigenze di mobilità della popolazione. Il 78% delle persone coinvolte nell’indagine, inoltre, vedrebbe di buon occhio esperimenti alternativi, come il ricorso a «taxi sociali» (gestiti dai servizi assistenziali del territorio) a prezzo convenzionato.
La ricerca parla chiaramente: per il 48% degli intervistati anche il prezzo dei biglietti di bus e treni Gtt costituisce al momento un problema. L’auto privata resta al primo posto per ogni tipo di spostamento: sia per raggiungere gli uffici pubblici (Comuni, poste e banche), sia per i servizi sanitari. Solo il 5% degli intervistati usa il bus per raggiungere l’ospedale o il poliambulatorio più vicino. Un capitolo allarmante dal momento che, in teoria, almeno gli ospedali dovrebbero essere ben collegati con il territorio al quale fanno riferimento. I numeri e le percentuali parlano chiaro e descrivono un Canavese che invecchia e una popolazione sparsa in un territorio ricco di micro-comuni. Di converso non c’è un aumento delle spese sul sociale da parte degli enti pubblici. I trasporti sono solo una delle conferme relative alla mancanza d’investimenti adeguati. Il segnale negativo che emerge dalla ricerca, servirà a fare in modo che il sistema del trasporto pubblico canavesano possa realmente migliorare al di là delle condivisibili dichiarazioni di intenti degli amministratori, ma che tali sono in effetti rimaste?