
Gemellaggio enogastronomico tra il “Passito” di Caluso e i “Nocciolini” di Chivasso

Sabato 15 settembre, durante gli eventi dell’85esima Festa dell’Uva, nel Chiostro dei padri francescani di Caluso è stato sottoscritto il gemellaggio enogastronomico fra l’Erbaluce Caluso Passito e i Nocciolini di Chivasso. Due realtà che si incontrano, due realtà che si incrociano e che sono sempre state vicine, ha detto il sindaco Claudio Castello salutando i calusiesi ed in particolare il Primo Cittadino, Maria Rosa Cena, originaria di Chivasso.
“Questa per me è una giornata storica – ha detto il sindaco Cena – e questo gemellaggio sancisce l’inizio ufficiale di una collaborazione che c’è sempre stata. Abbiamo guardato al di là del nostro Comune perché solo con la collaborazione riusciremo a fare il bene del nostro territorio e speriamo che questo nostro gemellaggio possa costituire un esempio che altri decideranno di seguire. La nostra è un’area in sofferenza, dove non ‘è più la presenza dell’industria e dobbiamo modificare la nostra visione, puntando sul turismo e sull’enogastronomia. Insieme dobbiamo attuare un programma di riconversione di quella che era l’economica del territorio”.
“Sono due tradizioni che si sono sempre sposate per diversi aspetti, i nostri concittadini si sono incontrati a lavorare alla Lancia di Chivasso oppure alla Honeywell di Caluso e adesso saremo ancora più vicini grazie ai lavori per allargare la strada statale 26, che unirà queste due nostre cittadine come un’autostrada – ha aggiunto il sindaco Castello -. La nostra collaborazione, attiva già da tempo, viene ufficializzata oggi con questo gemellaggio enogastronomico, ma ci auguriamo che presto possa abbracciare anche altri settori, sempre in un’ottica di sviluppo dell’intero territorio”.
Il gemellaggio è stato accolto positivamente anche dall’arciprete di Caluso, don Loris Cena, di origine chivassese: “Questo momento diventi per noi occasione per dire che non siamo soli nel nostro cammino. Questo inizio diventi testimonianza dell’essere città aperte per accogliere gli altri”.