Pont Canavese: uscì di casa e non vi fece più ritorno. Si infittisce il giallo della scomparsa di Elisa Gualandi

La scomparsa di Elisa Gualandi, avvenuta il 6 giugno 2018 a Pont Canavese, continua a rimanere un mistero, nonostante siano passati sei anni dal quel giorno. La donna, all’epoca dei fatti 53enne, uscì di casa per una passeggiata, ma non vi fece mai ritorno. Non aveva con sé né il cellulare né i documenti, rendendo la sua sparizione ancora più enigmatica. Nonostante le ricerche estese, condotte sia a Pont Canavese che nelle aree circostanti come Rivoli e Torino, e l’apertura di un’inchiesta per sequestro di persona da parte della procura di Ivrea, non sono emerse nuove informazioni.

Negli ultimi giorni, l’attenzione sulla vicenda è stata riaccesa da un post sui social dello scrittore Alberto Serena, che ha richiamato un pensiero che Elisa aveva condiviso su Facebook il 17 aprile 2018, pochi mesi prima di scomparire. Il post rifletteva su un’osservazione delle formiche, un’immagine che può sembrare banale ma che, nelle parole di Elisa, assume un significato più profondo e riflessivo. Il pensiero di Elisa sulle formiche, che si affannano e si impegnano in modo quasi eroico nelle loro attività quotidiane, è stato interpretato come un simbolo della sua stessa esistenza e del mistero che ora la circonda.

Il post di Serena si conclude con una riflessione su cosa le formiche potrebbero rivelare se avessero il dono della parola, insinuando la speranza che qualche indizio, anche il più piccolo, possa un giorno far luce sulla sorte di Elisa Gualandi. Il mistero della sua scomparsa, infatti, continua a pesare sulla comunità e sui suoi cari, mantenendo viva la domanda: dove è finita Elisa?