
Pont: Sandretto addio. Parte la procedura di licenziamento per 121 lavoratori

Il destino della Sandretto di Pont Canavese sembra ormai essere segnato: entro la fine del mese di ottobre, se non si verificheranno novità eclatatanti, dovebbe partire la procedura di licenziamento per tutti i 121 dipendenti. Nella mattinata di ieri ha avuto luogo in tribunale a Ivrea, davanti al giudice del lavoro, la prima udienza della vertenza sindacale avviata dai lavoratori iscritti al sindacato. Lo scopo? Ottenere dalla società che ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo, il pagamento delle retribuzioni arretrate, del trattamento di fine rapporto e il versamento dei contributi trattenuti dal mese di gennaio e che l’azienda non avrebbe versato al fondo di previdenza integrativa.
Il giudice del lavoro, al termine dell’udienza, si è riservato di assumere nei prossimi giorni una decisione in merito. Al momento il processo produttivo è l’unico vero valore che l’azienda posta in liquidazione dalla Photonicke che l’aveva rilevata dalla brasiliana Romi, possiede.
Molto adesso dipenderà dalla decisione del magistrato. La richiesta dell’ammissione al concordato preventive è, a giudizio della Fiom-Cgil, una mossa strategica compiuta dalla società per sottrarsi ai propri impegni e doveri. Che la decisione di chiudere lo stabilimento di Pont Canavese fosse già stata assunta dai vertici dall’azienda, a giudizio del sindacato, starebbe a dimostrarlo il fatto di aver venduto a terzi parte delle attrezzature presenti nello stabilimento di produzione.
Il 25 ottobre prossimo avrà luogo un altro incontro, che si spera possa essere decisivo tra la Fiom-Cgil, le Rsu e l’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Piemonte Gianna Pentenero con l’obiettivo di trovare una soluzione in extremis che eviti il licenziemanto dei 121 dipendenti. La speranza del sindacato è quella che il tribunal appuri e persegua eventuali responsabilità della società e tuteli, nel contempo, gli interessi dei lavoratori.