
18/11/2018
Cronaca
Orrore a Lanzo: testa di lupo mozzata e appesa a un cartello stradale. La ferma condanna del Wwf
Lanzo
/Una testa di lupo decapitata e appesa a un cartello stradale proprio nel momento in cui si rinfocola la polemica sulla proliferazione degli animali: è accaduto nei giorni scorsi lungo la strada provinciale 1 nel tratto che collega Lanzo a Germagnano nelle Valli di Lanzo. A darne notizia è un comunicato del Wwf nel quale si chiede, a fronte di un atto così malvaglio e ripugnante, di approvare il Piano di Conservazione e Gestione del lupo in Italia che prevde anche incisive misure sul bracconaggio, un fenomeno da reprimere e controllare. A trovare la testa decapitata è stato un passante che ha subito avvertito le autorità.
“Siamo di fronte ad all’ennesimo ignobile atto di bracconaggio sul lupo in Piemonte. Una testa di lupo mozzata e legata ad un cartello stradale è stata rinvenuta da un passante lungo la strada provinciale 1, tra Lanzo e Germagnano – si legge nel comunicato pubblico -. Chiediamo venga approvato al più presto, ovviamente con lo stralcio del capitolo relativo agli abbattimenti legali, il Piano di Conservazione e Gestione del lupo in Italia, che contiene anche importanti misure contro il bracconaggio”.
E non è tutto i volontari del Wwf sottolineano come quello segnalato nelle Valli di Lanzo non sia il primo e unico truce episodio: “Nel 2015 una testa mozzata di lupo era stata esposta in località Nasagò, nel comune di Ormea, con modalità simili. Visto il susseguirsi di episodi di questo tipo, in Piemonte ma anche in altre regioni italiane, chiediamo che ci sia una rapida intervento dei carabinieri forestali e che la Procura attivi tutte le procedure necessarie per perseguire e punire i responsabili di questo vero e proprio scempio contro la natura”.
Nell’arco del 2018 sono stati uccisi in Piemonte una ventina di lupi. Ma mozzare la testa a un lupo reo di aver fame è un atto non commentabile. “Al gravissimo atto di bracconaggio si aggiunge l’ostentazione del macabro trofeo queste tristi immagini riportano indietro di più di mezzo secolo, quando negli anni ‘50 e ‘60 il lupo veniva cacciato con ogni mezzo e le carcasse erano esposte pubblicamente nei paesi. Oggi però, a differenza di allora, il lupo è una specie protetta da normative nazionali e direttive europee.
L’accanimento contro questa specie, vittima ogni anno di circa 300 episodi di bracconaggio nel nostro paese, e la sicurezza dell’impunità che si cela dietro l’ostentazione pubblica di questi crimini, evidenziano come la situazione sia divenuta ormai insostenibile”.
L’immagine fotografica che accompagna il comunicato è crudelmente orribile ed evidenzia come le “bestie” siano certi uomini feroci e senza scrupoli.
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