Ognissanti: i cimiteri del Canavese presi d’assalto da chi ha voluto rendere omaggio ai propri cari

Complice una giornata soleggiata e dalla temperatura mite, per il 1° novembre, la Festa di Ognissanti i cimiteri canavesani sono stati letteralmente presi d’assalto da cittadini e fedeli, rinnovando una tradizione che risuona in città e paesi con solennità e senso di comunità. Questa ricorrenza, risalente al 835 quando papa Gregorio IV ne fissò la data, rappresenta un momento di riflessione sulla vocazione universale alla santità e una celebrazione della memoria collettiva che si estende anche al culto dei defunti, ricordati nel giorno seguente, il 2 novembre.

Il 1° novembre, nelle chiese di ogni comunità si susseguiranno messe solenni, accompagnate da preghiere collettive e celebrazioni che invitano i fedeli a seguire gli esempi di coloro che hanno raggiunto la pienezza di vita. A Busano dove Don Gianni di Favria ha celebrato la Santa Messa davanti alla cappella del cimitero (nelle foto), Favria, Rivarolo Canavese, Ivrea, Forno Canavese, Castellamonte, Cuorgnè, Nole, Mathi, Ciriè, Leinì, Chivasso e Volpiano tanto per citare alcuni comuni canavesani si è registrato, un grande afflusso di persone che hanno fatto visita ai cari defunti.

Ma la ricorrenza ha assunto anche un volto diverso nel pomeriggio, quando le comunità si sono riunite in processioni verso i cimiteri, dove si sono svolte preghiere in memoria dei defunti. In queste celebrazioni collettive, che hanno mantenuto vivo un rito quasi scomparso dalla vita moderna, si riaffermano legami profondi che uniscono generazioni diverse, accompagnate dalla gratitudine e dal ricordo.

La Festa di Ognissanti e la commemorazione dei defunti mantengono vivo il ricordo, unendo il vissuto individuale e collettivo in una celebrazione che travalica il tempo.