
Konecta, Alice Ravinale (AVS): interrogazione in Regione contro la chiusura delle sedi di Asti e Ivrea
La riorganizzazione annunciata da Konecta approda ufficialmente in Consiglio regionale. Alice Ravinale, presidente del Gruppo consiliare regionale Alleanza Verdi Sinistra, ha depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta per sollecitare un intervento immediato contro la delocalizzazione delle attività e per conoscere quali misure l’esecutivo intenda adottare in risposta al nuovo piano industriale del gruppo, che prevede la chiusura entro il 2026 delle sedi di Asti e Ivrea e il trasferimento di circa 1.100 lavoratrici e lavoratori nel polo di Torino.
Konecta – gruppo internazionale leader nei servizi di customer care, presente in 26 Paesi con oltre 130.000 dipendenti – opera in Piemonte attraverso tre sedi: Torino, Asti (400 dipendenti) e Ivrea (700 dipendenti). Le difficoltà del gruppo, acuite dopo la fusione con Comdata nel 2022 e il rebranding del 2024, sarebbero legate anche alla perdita di commesse strategiche quali TIM, Generali e Fibercoop.
“Il nuovo piano industriale solleva criticità enormi”, afferma Ravinale nella nota. Per molte lavoratrici e molti lavoratori dell’Astigiano, dell’Eporediese e delle aree periferiche, il pendolarismo verso Torino potrebbe superare un’ora e mezza a tratta, con ricadute economiche, organizzative e sociali molto pesanti. Un impatto che, secondo la consigliera, non riguarderebbe solo chi è occupato, ma l’intero tessuto socio-economico dei territori, che rischierebbero di vedere svanire centinaia di presenze quotidiane, con effetti sulla microeconomia locale.
“Particolarmente critica è la situazione della sede eporediese”, prosegue Ravinale, “dove lavorano soprattutto donne con contratti part-time, inquadramenti di terzo livello e significativi carichi di cura familiare. Per loro un trasferimento forzato sarebbe insostenibile”. La sede di Ivrea e quella di Asti costituiscono inoltre il più importante presidio privato di occupazione dei due territori, in particolare per giovani e donne.
Ravinale richiama anche la necessità di un’assunzione di responsabilità politica: “Siamo davanti all’ennesimo colpo a due territori già provati da crisi industriali. La mancanza di una reazione forte da parte dell’amministrazione regionale è incomprensibile”.
Con l’interrogazione, la presidente del gruppo AVS chiede alla Giunta di avviare con urgenza un confronto con l’azienda, salvaguardare i posti di lavoro e individuare soluzioni che evitino un ulteriore indebolimento del sistema produttivo piemontese. La questione approderà ora in aula, mentre cresce l’attesa nei territori per capire quali margini di intervento istituzionale potranno essere attivati.
Francesco Sermone