E’ stato di massima pericolosità per incendi boschivi su tutto il territorio piemontese da oggi giovedì 6 febbraio: lo stabilisce la dichiarazione regionale che ha messo in allarme gran parte dei Comuni canavesani. Mesi di siccità nella zona, un lunedì trascorso con temperature mai raggiunte nella storia delle rilevazioni e venti di foehn che hanno creato problemi di caduta di pali della Telecom, alzano la soglia di attenzione già dalle prime ore della giornata.

“A Sant’Anna Boschi, Banchette e anche nell’area del Poligono Militare di Rivarossa – ha commentato non senza preoccupazione il consigliere regionale rivarolese Claudio Leone – sono già stati spenti incendi nelle scorse ore, ma occorre che tutti collaborino seguendo strettamente le indicazioni fornite dalla legge regionale sugli incendi boschivi. Nessun fuoco può essere acceso se non in aree attrezzate, per motivi di lavoro o per manifestazioni pubbliche. Siamo tutti chiamati ad allertare subito il Numero Unico di Emergenza 112 appena si palesasse un rischio di incendio”.

“Ho incontrato Alessandro Lajolo, sindaco di Rocca rientrato da un sopralluogo – ha continuato Leone – e venerdì 7 febbraio incontrerò il presidente dell’Unione Montana Alto Canavese Roberto Andriollo. Abbiamo a cuore le aree montane e stiamo lavorando alacremente a Palazzo Lascaris per valorizzarle e tutelarle, le condizioni meteorologiche non ci aiutano ma la prevenzione è fondamentale”.

“I boschi sono secchi, il sottobosco letteralmente riarso da questi mesi senza precipitazioni – ha confermato il sindaco di Rocca Alessandro Lajolo dopo l’incontro con il rappresentante regionale Claudio Leone -. Ho attraversato Madonna della Neve, Bandito nel mio Comune, spingendomi fino al Mulino Val di Forno e San Bernardo e Testa Brusà verso Corio. Ho constatato e sottolineato il livello di pericolo incendi altissimi. Frequento queste zone da sempre, aree boschive e sentieri in questa condizione fanno davvero sperare in un po’ di pioggia”.