
Castellamonte, la discarica di Vespia è una bomba ecologica pronta ad esplodere

Il percolato tracima dalla vasca che accoglie i rifiuti, viene assorbito dal terreno e si teme per il possibile inquinamento della falda freatica. E’ di nuovo allarme ambientale alla discarica di Vespia a causa dell’eccessivo riempimento della vasca in questione.
Questa volta ha denunciare la vicenda è il Comune di Castellamonte dopo aver esaminato le risultanze di un sopraluogo effettuato dal geologo Daniele Chiuminatto, l’esperto incaricato dall’Amministrazione comunale di controllare periodicamente l’impianto di stoccaggio dei rifiuti.
Dal canto suo l’assessore all’Ambiente Giovanni Maddio non ha perso tempo: ha preso carta e penna e ha scritto all’Arpa, alla Città Metropolitana e all’AT-R. La situazione relativa alla discarica di Vespia è drammatica ha sostenuto l’amministratore. L’impianto di smaltimento è stato ceduto due anni fa dall’Asa (ora in liquidazione) alla società “Agrigarden”.
Giovanni Maddio, nella sua comunicazione urgente sottolinea che il percolato si riversa nell’area circostante e nel torrente Malesina. Conclusione? Dopo anni di discussioni, di incontri, di tavoli tecnici e progetti, la discarica di Vespia è divenuta ancora una volta una bomba ecologica pronta ad esplodere. Con le conseguenze che si possono facilmente prevedere. La città Metropolitana, intanto, ha comunicato di aver invitato la società che gestisce l’ex discarica a provvedere a risolvere il problema e che la riapertura dell’impianto potrà avvenire soltanto quando tutte criticità in atto saranno risolte.