21/11/2024
Sanità
Asl T04, la denuncia del Nursind e della Fp: “In 5 anni non è cambiato nulla. E se arriva una pandemia?”
Canavese
/L’operato della direzione dell’Asl To4 è nuovamente al centro delle critiche dei sindacati di categoria. In un duro intervento, Nursind e Fp Cgil hanno puntato il dito contro i ritardi nell’incremento dei posti letto di terapia intensiva e subintensiva negli ospedali del territorio, previsti dal provvedimento Arcuri adottato durante l’emergenza Covid.
Cinque anni dopo, poche risposte ai problemi strutturali
“Sono ormai passati quasi cinque anni dal 9 marzo 2020, giorno in cui l’allora Presidente Giuseppe Conte dichiarò il lockdown su tutto il territorio nazionale a causa dell’arrivo del Covid – sottolineano Luciano Perno (Fp Cgil) e Giuseppe Summa (Nursind) – La nostra nazione, per via dei numerosi tagli subiti nei vari anni, fece i conti con una dura realtà: la scarsità di posti letto di rianimazione. Proprio per evitare situazioni analoghe e farsi nuovamente trovare impreparati, con il provvedimento Arcuri era stato previsto l’incremento dei letti di terapia intensiva e subintensiva su tutto il territorio nazionale e quindi anche in Asl To4. Ma a distanza di anni, come siamo messi con i lavori Arcuri? Se malauguratamente dovesse arrivare una nuova pandemia, l’Asl To4 si farebbe trovare pronta o saremmo costretti a chiudere nuovamente le sale operatorie, bloccare l’attività chirurgica, riconvertire i reparti e non essere in grado di separare i percorsi? Purtroppo, ad oggi, la situazione in Asl To4 è praticamente quasi identica al 2020″.
Situazione critica nei presidi ospedalieri
Nursind e Fp Cgil non risparmiano dettagli sulla lentezza e l’inadeguatezza degli interventi strutturali: “A Ciriè, i lavori per i 2 posti letto di terapia intensiva previsti sono in alto mare e non sono terminati nemmeno quelli di terapia subintensiva presso la Medicina. A Chivasso, i lavori per ulteriori 10 posti letto di terapia intensiva vanno a rilento, mentre sono stati inaugurati solo i 3 posti letto di subintensiva in Medicina che, per dovere di cronaca, erano presenti anche prima del Covid, ma non erano mai stati formalizzati. A Ivrea, durante la campagna elettorale è stata inaugurata la nuova Rianimazione, ma ad oggi i posti letto di terapia subintensiva non sono mai stati aperti. I lavori del pronto soccorso (ex area ambulatoriale) sono in gravissimo ritardo, causando numerosi disagi logistici, in particolare per l’Oncologia, ma non solo. Sempre a Ivrea, inoltre, ricordiamo che i lavori della Dialisi – pur non rientranti tra quelli Arcuri – non sono mai stati completati, lasciando una struttura che cade letteralmente a pezzi”.
Personale insufficiente e scarico di responsabilità
Anche sul fronte del personale, la situazione appare tutt’altro che rassicurante. “Il fabbisogno aziendale per rispondere all’apertura dei posti letto Arcuri aveva previsto 15 anestesisti, 50 infermieri e 19 OSS, ma attualmente quelle risorse non sono mai arrivate – spiegano Perno e Summa – In tutti questi anni abbiamo cercato di sensibilizzare il Direttore Generale Scarpetta su un argomento così importante e delicato, ma ad oggi l’unica risposta che abbiamo ricevuto è stata quella di uno scarico di responsabilità sui ritardi dei lavori a terzi, così come per tutte le altre criticità presenti in Asl To4. A questo punto, non ci resta che sperare che non arrivi una nuova pandemia”.
Le dichiarazioni dei sindacati evidenziano un quadro preoccupante per la sanità del territorio, tra interventi strutturali incompleti e carenze di personale che rischiano di compromettere la capacità di risposta in caso di future emergenze.
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