
A Cuorgnè nasce il modello di integrazione “intelligente”

In questi difficili momenti in cui il massiccio arrivo degli immigrati suscita polemiche e preoccupazioni, Cuorgnè torna a proporsi come modello dell’integrazione intelligente. Dopo i giovani pakistani, altri due, dei dodici ragazzi che da qualche mese vivono a Cuorgnè, hanno dato la loro disponibilità al Comune, per svolgere gratuitamente dei lavori per la comunità. In questo caso si tratta Sekora Saioa del Burkina Faso, e di Martino Sey Ozigre Guy della Costa d’Avorio, fuggiti dai paesi d’origine perché vittime della guerra civile e di regimi totalitari.
I due ragazzi sono di religione cristiana ed anche per questo motivo potenziali vittime di discriminazione, com’è già accaduto nel recente passato.
“Abbiamo da subito impostato un rapporto chiaro con la cooperativa che segue questi ragazzi, e le cose stanno andando bene – commenta Lino Giacoma Rosa, instancabile consigliere e motore delle Politiche Sociale dell’Amministrazione comunale -, i ragazzi svolgono dei servizi gratuiti per la collettività e questo consente loro, rendendosi utili di integrarsi in modo intelligente”.
“Nella chiacchierata fatta con loro, con il mio francese zoppicante – afferma scherzosamente il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto – mi ha colpito molto la loro umiltà e il fatto che siano cristiani, ci consentirà di gestire al meglio l’organizzazione del lavoro con gli altri ragazzi pakistani che viceversa celebrano il Ramadan”.
I ragazzi hanno dimostrato di nutrire, tra l’altro, una grande passione per il calcio. In questo caso l’amministrazione chiederà la collaborazione con la società sportiva Vallorco in modo che possano praticare il football. “Anche in questo caso lo Sport si dimostra un veicolo importante di integrazione sociale” conclude il primo cittadino.